I procuratori di San Rocco 2013, a fronte di un attivo in bilancio della festa, decisero per la sistemazione in modo definitivo della statua del Santo Protettore del paese e si attivarono per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie come quella della "Soprintendenza per i Beni Architettonici Storici Artistici ed Antropologici", diretta dalla dottoressa Bianca Maria Colasacco e del "Uffico Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi dell'Aquila", diretta da monsignor Domenico Marcocci, che hanno permesso di affidare la nostra preziosa statua di San Rocco, alla cura della dottoressa Liana Persichelli.
La preziosa statua lignea, risalente al XVIII secolo, necessitava infatti di diversi lavori di restauro essendo ridotta in cattive condizioni soprattutto a causa del lavoro degli uomini, che, per far apparire ben pulita e ordinata la statua in processione, ridipingeva la statua ogni anno, effettuato ovviamente in buona fede. Nulla di più errato, stando all'esperta che ha curato il restauro, in quanto si sono accumulati diversi strati di pittura che, oltre ad alterare il colore originale, sono penetrati in profondità creando notevoli problemi.
Sul finire dell'estate 2013, la statua fu portata a Roma presso lo studio dell'artista, che ha curato il restauro con la massima scrupolosità e puntualità. Il lungo e paziente lavoro di restauro è andato avanti un anno e la statua è potuta rientrare a Cabbia il giorno 09 agosto 2015 alle ore 11:30, accolta con gli onori da tutti i Cabbiesi che si sono stretti intorno al proprio Santo Protettore.
La leggenda narra che quando la statua San Rocco arrivò a Cabbia per la prima volta, nel lontano 1833, il popolo di Cabbia attese la statua in "Pariti", una località che segna il confine con il Comune di Cagnano Amiterno da cui si scorge Cabbia. Dopo ben 182 anni, il popolo di Cabbia si è dato appuntamento nello stesso luogo e, a spalla, ha condotto la statua restaurata fino all'ingresso del paese, dove erano in attesa le autorità militari, civili e religiose e la rappresentanza dei carabinieri in alta uniforme.
Tutti insieme si sono incamminati in processione verso il paese, dove si è svolta la funzione religiosa nella chiesa parrocchiale. A fine cerimonia, la restauratrice Liana Persichelli ha tenuto anche una breve conferenza per spiegare in cosa è consistito il lungo lavoro di recupero e la tecnica di conservazione utilizzata. Nel pomeriggio, la statua del Santo è stata riportata nella chiesa a Lui dedicata.
"Oggi li 28 di ottompre scoppio un colera nella Cabbia, nel anno 1833 ne morsero 33 ___, messi a dietro a S. Rocco e subito risorgette la ___ di fare la statua, e fu subito ordinata in aquila con grande fede quaranta giorni ci vorzero per compire la statua quaranta giorni per noi furono amarezze. Il primo giorno di decempre fu riportato il nostro protetore, andante tutto il popolo in processione fino a fiugni, ma ritornato in paese ___ il colera, e alcuni stavano amalati furono quariti di quel male, per memoria furono spesi per ___ 36:00 e tre ___ di castagne.
Questo documento storico, ritrovato nell'archivio dei parroci Durantini, testimonia, senza ombra di dubbio, la data in cui il comune acquistò per la comunità di Cabbia la statua di San Rocco.
Il 28 Ottobre del 1833 nel nostro paese scoppiò il colera che fino al primo dicembre dello stesso anno portò via 33 persone. Esse furono sepolte dietro la chiesetta nel cimitero attuale (non più sotto il pavimento della chiesa di Santa Maria Assunta). Per questo il Comune ordinò la statua di Sand Rocco che venne consegnata il primo di dicembre dello stesso anno.
I nostri compaesani, in processione, andarono incontro al Santo a Fiugni e la portarono in spalla fino alla sua chiesa. In quel giorno, dice il documento, cessò il colera ed i malati guarirono tutti.
Dopo 182 anni, il Protettore è stato restaurato ed è mancato dalla sua chiesa per circa un anno. Al suo ritorno, il giorno 09 agosto 2015, il popolo gli andò incontro, per onorarLo e portarLo a spalla nella sua Casa in tutto il suo nuovo splendore. Come fecero i nostri avi 182 anni fa...
La preziosa statua lignea, risalente al XVIII secolo, necessitava infatti di diversi lavori di restauro essendo ridotta in cattive condizioni soprattutto a causa del lavoro degli uomini, che, per far apparire ben pulita e ordinata la statua in processione, ridipingeva la statua ogni anno, effettuato ovviamente in buona fede. Nulla di più errato, stando all'esperta che ha curato il restauro, in quanto si sono accumulati diversi strati di pittura che, oltre ad alterare il colore originale, sono penetrati in profondità creando notevoli problemi.
Sul finire dell'estate 2013, la statua fu portata a Roma presso lo studio dell'artista, che ha curato il restauro con la massima scrupolosità e puntualità. Il lungo e paziente lavoro di restauro è andato avanti un anno e la statua è potuta rientrare a Cabbia il giorno 09 agosto 2015 alle ore 11:30, accolta con gli onori da tutti i Cabbiesi che si sono stretti intorno al proprio Santo Protettore.
La leggenda narra che quando la statua San Rocco arrivò a Cabbia per la prima volta, nel lontano 1833, il popolo di Cabbia attese la statua in "Pariti", una località che segna il confine con il Comune di Cagnano Amiterno da cui si scorge Cabbia. Dopo ben 182 anni, il popolo di Cabbia si è dato appuntamento nello stesso luogo e, a spalla, ha condotto la statua restaurata fino all'ingresso del paese, dove erano in attesa le autorità militari, civili e religiose e la rappresentanza dei carabinieri in alta uniforme.
Tutti insieme si sono incamminati in processione verso il paese, dove si è svolta la funzione religiosa nella chiesa parrocchiale. A fine cerimonia, la restauratrice Liana Persichelli ha tenuto anche una breve conferenza per spiegare in cosa è consistito il lungo lavoro di recupero e la tecnica di conservazione utilizzata. Nel pomeriggio, la statua del Santo è stata riportata nella chiesa a Lui dedicata.
Questo documento storico, ritrovato nell'archivio dei parroci Durantini, testimonia, senza ombra di dubbio, la data in cui il comune acquistò per la comunità di Cabbia la statua di San Rocco.
Il 28 Ottobre del 1833 nel nostro paese scoppiò il colera che fino al primo dicembre dello stesso anno portò via 33 persone. Esse furono sepolte dietro la chiesetta nel cimitero attuale (non più sotto il pavimento della chiesa di Santa Maria Assunta). Per questo il Comune ordinò la statua di Sand Rocco che venne consegnata il primo di dicembre dello stesso anno.
I nostri compaesani, in processione, andarono incontro al Santo a Fiugni e la portarono in spalla fino alla sua chiesa. In quel giorno, dice il documento, cessò il colera ed i malati guarirono tutti.
Dopo 182 anni, il Protettore è stato restaurato ed è mancato dalla sua chiesa per circa un anno. Al suo ritorno, il giorno 09 agosto 2015, il popolo gli andò incontro, per onorarLo e portarLo a spalla nella sua Casa in tutto il suo nuovo splendore. Come fecero i nostri avi 182 anni fa...