Uno dei più importanti patrimoni esistenti nel nostro territorio è certamente quello naturale, ed in particolare dei grandi alberi e dei boschi di faggio, conifere e castagni. Le cime delle montagne, i verdi pascoli, i ruscelli, i sottoboschi ricchi di funghi si articolano in modo armonioso e rendono merito alla bellezza del paesaggio.
La vegetazione che circonda il paese è verde per la maggior parte dell'anno: il paesaggio naturale di Cabbia è infatti costituito in larga parte da rigogliosi boschi di quercia, roverelle e cerrete, inframmezzate da ricchi castagneti e da un'ampia estensione sul costale del "Monte", dal quale si può inoltre ammirare lo splendido paesaggio che circonda il nostro paese.
Uno dei più bei boschi della zona s'incontra appena fuori il paese, sulla strada per marana. Oltre ai faggi, tra i quali spiccano numerose piante secolari, sono degni di nota gli aceri, gli alberi di castagne, il tasso, il cerro e il ciliegio. All'inizio dell'estate compaiono anche fioriture di genziana e peonia. Il bosco merita di essere frequentato in tutte le stagioni: d'estate è possibile fare rilassanti passeggiate oppure sostare al fresco a contatto con la natura, in autunno cercar funghi e raccogliere castagne.
Il bosco in questi luoghi ha sempre rappresentato anche un introito per l'attività economica: castagne, funghi, more e mirtilli, fanno da cornice gastronomica alle nostre ricette tradizionali.
Il fungo, purtroppo, essendo un prodotto vincolato alle condizioni climatiche, dà una produzione discontinua ed è presente sul mercato per periodi molto brevi. La raccolta dei funghi è una vali da integrazione di reddito e un meritato premio per tante famiglie che abitano la valle, in particolare per quelle che sono proprietarie dei boschi, che con il loro lavoro riescono a salvaguardarli da danneggiamenti. I funghi, sia freschi sia essiccati, compaiono in molte ricette tradizionali, dalle frittate ai ragù bianchi con salsiccia.
Nei territori montani come quelli di Cabbia, la castagna ha rappresentato per secoli una delle principali fonti di approvvigionamento alimentare e, malgrado le profonde trasformazioni sociali degli ultimi decenni, si è ancora mantenuta la tradizione di raccogliere le castagne, un lavoro, quest'ultimo non facile e faticoso che deve essere fatto a mano per raccogliere solo il prodotto caduto a terra, evitando la battitura dei ricci ancora sui rami. La maggior parte del raccolto è destinato al consumo fresco di tanti estimatori che ne sanno ancora apprezzare il gusto. In passato erano molto utilizzate per ricavarne farina per il pane; oggi sono anche un'ottima base per dolci squisiti. Il castagno è da sempre definito pianta "domestica", ossia, una pianta che vive e vegeta essenzialmente grazie alle cure dell'uomo.
I mesi migliori per gustare delle splendide fioriture sono quelli di Marzo ed Aprile: molto estese sono quelle di ranuncoli gialli e di viole nelle diverse tonalità di colore. Sempre a Marzo migliaia di piccoli cespi di primule spuntano in prossimità dei boschi. Aprile e Maggio sono i mesi in cui è possibile ammirare la fioritura delle genzianelle, dei non ti scordar di me, degli anemoni e di ogni altra sorta di fiore. Notevole anche la presenza di erbe officinali, come: il timo, la santoreggia, la melissa, la menta, la salvia sclarea, l'issopo, il marrubio, solo per citarne alcune.
La fauna conserva un ricco campionario di specie di ambiente montano: tra i mammiferi è sicuramente presente la lepre qui rappresentata da una delle ultime popolazioni autoctone, il cinghiale, la volpe, lo scoiattolo, la donnola, la faina, l'istrice e numerosi altri minori. Molto consistente è la presenza dell'avifauna con l'Aquila reale, il falco pellegrino, il falco lanaiolo, la poiana, il picchio muraiolo, le civette ed i cuculi. Segnalati anche il lupo appenninico e una piccola presenza di gatto selvatico.
La vegetazione che circonda il paese è verde per la maggior parte dell'anno: il paesaggio naturale di Cabbia è infatti costituito in larga parte da rigogliosi boschi di quercia, roverelle e cerrete, inframmezzate da ricchi castagneti e da un'ampia estensione sul costale del "Monte", dal quale si può inoltre ammirare lo splendido paesaggio che circonda il nostro paese.
Il bosco in questi luoghi ha sempre rappresentato anche un introito per l'attività economica: castagne, funghi, more e mirtilli, fanno da cornice gastronomica alle nostre ricette tradizionali.