Carissimi concittadini di Cabbia, come è ormai evidente, quest'anno non è stato possibile festeggiare la festa di San Rocchittu. Ci sembra superfluo specificarne il motivo: la situazione di estrema gravità ed emergenza, che ha coinvolto non solo l'Italia ma il mondo, parla da sola e ci costringe a provvedimenti che nostro malgrado tutti siamo costretti a rispettare. Non nascondiamo come questa decisione ci addolori profondamente, soprattutto in virtù del fatto che il comitato aveva avviato la macchina organizzativa già da tempo.
Per questo abbiamo chiesto a Don Fernando di aiutarci in questo difficile momento con un messaggio di speranza e di serenità. A questo proposito per chi volesse seguire la Santa Messa in onore del Santo potrà farlo Domenica 19 Aprile alle ore 11:00 trasmessa in streaming cliccando direttamente su
QUESTO LINK.
Vi chiediamo di unirvi a noi e al Nostro parroco nella preghiera come una comunità sí lontana ma vicina nello spirito.
È nostro vivo desiderio, augurandoci che un felice evolversi degli eventi ce lo consenta, onorare per quanto possibile l'impegno preso per la festa di San Rocco il 16 Agosto, continuando a lavorare con vigore e tenacia.
Sperando possa essere l'occasione più adatta per ringraziare il Nostro Santo perchè siamo certi "tutto andrà bene".
"Nei pochi prodotti che ci offre la nostra terra (patate, pannocchie, pomodori, fagioli, mele...), si racchiude la pazienza, la fatica e la speranza che i nostri avi dedicavano ad essi per sopravvivere nelle lunghe e fredde invernate di un tempo... Noi bambini, ignari di tutti i sacrifici dei grandi, mangiavamo ed eravamo felici...."
È con questo spirito che l'Associazione "Solidarietà Cajana" ha concepito la Festa delle Patate, quest'anno alla sua Seconda Edizione, all'insegna anche della solidarietà verso i fratelli terremotati e della speranza affinchè non si verifichino più certi disastri.
Per la tranquillità di tutti, la festa si terrà al campo di calcetto a San Rocco dove sarà installata una tensostruttura sotto cui sarà servito uno squisito menu composto da:
- un piatto di amatriciana, il cui ricavato sarà devoluto interamente ai nostri frateli terremotati
- un secondo con contorno
- dolce e bevande
- e poi.... DISTRIBUZIONE DELLE PATATE CAJANE, patate superbiologiche coltivate a 1300 metri di altezza, su "nella piana del monte".
Perchè tutto riesca, è necessaria la PRENOTAZIONE ai numeri 3479252692 - Federico e 3479155736 - Adolfo.
Il ricavato delle donazioni spontanee degli associati e paesani, sarà come sempre impegnato in lavori per il paese di Cabbia o nel sociale.
Vogliamo ringraziare a nome di tutto il popolo di Cabbia, il comitato della Madonna di Loreto del 2015 (Alessandra Mareri, Fabrizio Giammarini, Federico Bove, Simone Di Giamberardino) che hanno devoluto al paese quanto avanzato della festa dello scorso anno ed al comitato del 2016 (Massimiliano Sattanino, Ivo Di Giamberardino) che hanno devoluto l'intero ammontare della festa di quest'anno: nel rispetto della memoria delle tante, troppe vittime del Terremoto del 24 agosto, hanno saggiamente ed umanamente preferito non festeggiare, restituendo al paese la somma riscossa per la festa.
L'intero ammontare è stato consegnato alla ditta incaricata di effettuare i lavori di recupero del lavatoio, dove per decenni sono stati gettati rifiuti di ogni genere.
Il tutto è assolutamente e rigorosamente documentato, anche con alcune foto che i nostri amici "lavoratori" ed appassionati di Cabbia ci hanno inviato.
24agosto 2016
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TESTO DI MONIA PIZZELLI
DRAMMATICO TERREMOTO CON EPICENTRO ACCUMOLI ED AMATRICE
Notte di terrore nel cuore dell'Italia, dove un forte terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la vasta area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo provocando morti e feriti.
L'epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia.
La prima scossa, violentissima, alle 3:36 del mattino ha buttato già dal letto migliaia di persone, avvertita molto forte anche a Cabbia, dove si sono radunati tutti in strada per paura dei crolli.
Il terremoto "è paragonabile, per intensità, a quello dell'Aquila" di magnitudo 6.2 che il 6 aprile 2009 distrusse L'Aquila e si porta dietro una coda di repliche sismiche (circa un centinaio di scosse più lievi, la più forte alle 3:36 di magnitudo 6), facendo considerare l'area ad altissimo rischio.
Non ci sono feriti tra le persone di Cabbia che sono tutte ILLESE.
Al momento si riscontrano dei piccoli crolli nel cimitero di Cabbia, mentre le abitazioni, da una prima ricognizione esterna, sembrano non avere problemi (poi ognuno verificherà per proprio conto).
27luglio 2016
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
CABBIA SI PREPARA ALLA FESTA DI SAN ROCCO
Siamo in estate ed il nostro montano borgo torna a rivivere con l'arrivo, per le ferie, dei tanti "caiani" che si ritrovano a Cabbia per la grandiosa festa di San Rocco.
Rimaniamo tutti in trepidante attesa di sapere cosa stanno organizzando per il paese i procuratori della festa e collaboratori che ringraziamo fin da ora: Ceci Lucia, Corrente Antonio, Di Giamberardino Lucrezia, Di Giamberardino Mario, Di Giamberardino Nino, Feliciani Ivan, Genga Nicola, Gennaro Gianna, Nardi Alessio, Palombini Alessandro.
10luglio 2016
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
CABBIA HA FESTEGGIATO SANT'ANATOLIA
Nonostante i ritmi elevati che i tempi ci impongono, Cabbia di Montereale, fedele e rispettosa delle proprie tradizioni popolari, lo scorso 10 luglio ha festeggiato Sant'Anatolia. Un evento religioso e, al contempo, civile. Dopo quella di Sant'Antonio lo scorso 13 giugno, la festa della seconda domenica di luglio è la prima dell'estate e prevede una vasta affluenza di pubblico.
Nuovi traguardi e nuovi obiettivi ci attendono, con ulteriori affinamenti organizzativi che i "festaroli", anima militante di ogni festosa ricorrenza, hanno pianificato per organizzare un evento che, come sempre, ha dato lustro e splendore al piccolo montano borgo. Ciò nel segno della continuità e della tradizione volta a tenere in auge le nostre radici quindi il comune patrimonio culturale.
Negli ultimi anni c'è stata una maggiore partecipazione dovuta soprattutto alla moltiplicazione degli sforzi per ottenere un lusinghiero risultato. Dopo la fase di riscossione - che comporta non pochi problemi logistici non fosse altro per il fatto che la maggior parte dei cabbiesi vivono e Roma e per raggiungerli, viste le condizioni del traffico a volte caotico, ci si impiega molto tempo. Ma noi siamo i figli di una terra che ha sempre generato "Capatosta" e continuiamo imperterriti a sostenere questo particolare evento aggregativo della nostra Comunità.
Il sabato mattina sono iniziati i preparativi della cena, la stessa si è tenuta la sera a partire dalle ore 20:30, in piazza ad opera degli instancabili Paolo Durantini ed Ennio Feliciani che si cimentano, con passione, ai fornelli. Il menu vario e molto gradito anche dai palati più raffinati si è articolato in un primo, un secondo, contorno vino, dolce e caffè e spumante. La serata è stata allietata da canti e balli di gruppo di "Ida e il Ritmo della notte" un'orchesta accompagnata dalla splendida voce della bella e brava Ida Minnucci che si è protratta fino alle ore piccole in un simpatico slancio di coinvolgimento del pubblico. Ha suonato il suo magico organetto anche la nostra compaesana, una vera promessa artistica, Sara Durantini figlia del mio caro amico d'infanzia e festarolo Lucio.
Il giorno successivo, completamente dedicato alla festa religiosa, si è articolato nella processione, accompagnata dal suono festoso delle campane e della banda di Borbona magistralmente diretta dal maestro Fabio Ettorre. Si è iniziato alle ore 12:00 con l'uscita dalla chiesa della statua della Santa che ha percorso le vie del paese e la funzione religiosa che ha concluso i festeggiamenti.
Grazie ai procuratori:
Buratta Piero di Mara, Buratta Roberto di Mara, Di Mario Rocco fu Antonio, Durantini Lucio di Ferdinando, Durantini Massimo di Mimmo, Durantini Renzo fu Pietro, Giammarini Gianni fu Domenico, Mascarucci Paolo di Roberta
Si festeggia la prima domenica utile dopo il 13 giugno, giorno della morte del Santo.
Come tutte le feste "minori", i festeggiamenti andranno avanti per 2 giorni così suddivisi:
- la sera di sabato si mangia in piazza la cena cucinata al "dopolavoro", accompagnati dalle note di una festosa orchestrina;
- la domenica mattina si festeggia la parte religiosa con la statua del Santo in processione e la messa a lui dedicata.
Grazie ai procuratori:
Di Giamberardino Mario di Loreto, Di Giamberardino Pietro di Loreto, Giammarini Diego di Nando, Rocchi Massimo di Berardino, Rocchi Adolfo di Dina, Salvi Domenico fu Vittorio, Salvi Federico di Anselmo
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19gennaio 2016
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
FESTA DI SANT'ANTONIO ABATE
Nonostante le previsioni annunciassero condizioni metereologiche avverse con freddo polare, ghiaccio e nevicate anche a basse quote (che fortunatamente non ci sono state in quanto la coltre bianca non ha superato i 5 cm) a Cabbia la tradizionale festa di Sant'Antonio è stata ampiamente rispettata. Certo sono lontani i tempi in cui c'era tantissima gente e numerosi capi di bestiame che riempievano la piazza centrale del paese dove, dopo la funzione religiosa, veniva impartita loro la benedizione. Oggi la situazione è cambiata radicalmente: Cabbia - come tanti altri paesi dell'Alta Valle dell'Aterno, nonostante la situazione di totale decremento demografico, dovuto a mille ragioni prima fra tutte il lavoro - vive una solitudine pacifica con i suoi venti residenti. Ma i cabbiesi, l'antica stirpe abruzzese forte e gentile per tradizione, hanno un forte senso di Comunità. Esso li porta a ritrovarsi, oltre che in estate per la nota e storica festa di San Rocco che nei tempi duri della guerra quando gli uomini erano al fronte fu organizzata dalle donne, anche nei periodi più freddi e solitari dell'anno.
Fedeli al nostro attaccamento al paese siamo tornati per la festa di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali e dei contadini. Questa ricorrenza è particolare a Cabbia, in quanto la statua è di proprietà della famiglia Di Giamberardino e quattro di loro, il venti agosto, vengono estratti a sorte quali festaroli del prossimo anno.
In un ambiente da favola, sebbene con un freddo intenso, circa ottanta persone hanno partecipato alla processione per le vie del paese, alla funzione religiosa ed al pranzo conviviale al dopolavoro. In quei locali, ristrutturati dall'Associazione Rinnovamento, con la collaborazione di tutto il paese che gli è grato per averli rilevati, e li gestisce con capacità ed intelligenza - debitamente riscaldati, mentre fuori la temperatura si aggirava intorno a -6 gradi e qualche fiocco di neve svolazzava impazzito, abbiamo cucinato e mangiato in un clima di allegria generale e socialità.
Il pranzo constava in due specialità di farro - una in brodo "le famose colenne di S. Antonio" e l'altra in insalata gentilmente offerto dall'Agriturismo Montorselli di Giammarini Rita di Cesaproba che ringrazio a nome del popolo festoso. Per secondo delle speciali salsicce con fagioli al ragù e le storiche panette benedette. Poi tanti gustosi dolci, rigorosamente preparati in casa dalle donne cabbiesi intervenute, quindi il caffè. Un brindisi finale ha salutato la nostra prima festa invernale.
In serata, tra i saluti generali ed un freddo pungente, tutti abbiamo ripreso le destinazioni di residenza... Cabbia è tornata alla sua solitudine serena rotta dal gorgoglìo dell'aprìca fontana con la chiesa parrocchiale ed il monumento, baluardi a presidio del paese. La cosa bella che fa ben sperare sul futuro del nostro montano borgo è la collaborazione di tutti per quanto di loro competenza e la presenza di alcuni giovani: fiducia e speranza del nostro domani.
Un grazie di cuore a tutti i partecipanti sperando di essere in numero sempre maggiore nelle prossime festose occasioni ed ai procuratori della festa.
16 gennaio 2016
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TESTO DI FRANCO DURANTINI
RICORDI DELLA FESTA DI SANT'ANTONIO ABATE
Sant'Antonio barba bianca, se non "pioe" la "nèe" non manca... "LE PANETTE", "LE COLENNE"
Questo era l'antico ritornello che gli avi ci insegnavano.
Quello Abate, era Sant'Antonio vecchio (barba bianca), invece quello da Padova era il giovane... Ci volevano trasmettere che le condizioni meteorologiche del 17 gennaio erano neve ed acqua. Ma a noi non interessava; l'entusiasmo era alle stelle. La sera prima si andava a letto presto, dopo aver preparato, scrupolosamente, "lu saccoccittu", cioè il sacchetto per andare, il giorno appresso, "pe panette".
La notte si dormiva poco e quando suonava "lu matudinu", noi, già eravamo per strada. Non ci interessava se pioveva o nevicava.Una schiera di 50/60 bambini passava in tutte le case del paese per chiedere la panetta. Le porte, a differenza della "tonta", erano tutte aperte e le vecchie madri erano pronte con il cesto, a donare il pane richiesto. La panetta intera si dava ai nipoti e parenti stretti. La mezza panetta ai parenti "in seconda". Il pezzetto si dava a tutti gli altri. Era una questione di "rispetto". Quando il sacchetto era pieno, si andava a scaricare a casa, sempre di corsa e senza perdere tempo. Il pericolo era che le famiglie terminassero le panette a disposizione e quindi i ritardatari restassero senza. Nel passare da una casa all'altra, si sentiva, già a quell'ora, odore di "colenne". Le famiglie che rispettavano questa usanza erano due o tre.. Si trattava di cucinare alle cinque di mattina "lo farrecillu" e invitare delle persone a mangiarlo. Era un'offerta per i morti e le anime sante. Ma quelle cose erano per i vecchi. Noi bagnati, sudati, correvamo nei piccoli viottoli aperti in mezzo ad una coltre di neve che andava da 50 a 70/80 cm. Era sempre così, negli anni cinquanta. Il giro terminava in concomitanza del suono della messa. Tornati a casa, ci si dava un asciugata, una riscaldata e via con i genitori a preparare le bestie per la benedizione. Si pulivano, si strigliavano, si metteva qualche fiocco di abbellimento alle mucche ed ai somari e si conducevano in piazza. Nell'arco di 30 minuti, la Piazza, la Fonte, la Palommara e Camancinu erano pieni di bestie. Capre, pecore, asini, mucche, maiali, erano un'infinità. Tutte guardavano la statua di Sant'Antonio, esposta all'angolo della chiesa ed il prete, Don Andrea, dava la benedizione a loro ed i loro padroni. Alla fine si riconducevano nelle stalle e noi tornavamo a casa, soddisfatti... Dopo qualche giorno, tutti i cabbiesi si radunavano e lavavano la piazza con l'acqua della fonte, per ripulirla "dallo sterru".
GLOSSARIO
"Panetta" → filoncino schiacciato di pane. Si usava "soltanto" il 17 gennaio...
"Pioe" → piove
"La nèe" → la neve
"Matudinu" → ogni mattina, alle ore 6, il sacrestano, Domenico Salvi, con 13 rintocchi di campana svegliava il paese
"Saccoccittu" → piccolo sacchetto
"Colenne" → offerta di cibo ai bisognosi
"Farrecillu" → farro
"Sterru" → misto di terra, fango, sterco di animali e liquami vari
Dopo più di 50 anni possiamo riassaggiare un prodotto tipico cabbiese che per secoli, insieme al mais, è stato fonte di sostentamento per i nostri avi, durante la prima edizione della festa delle patate.
È l'unica festa "non religiosa" e si festeggia la prima domenica di ottobre, durante il periodo di raccolta delle patate, un prodotto tipico cabbiese che per secoli, insieme al mais, è stato fonte di sostentamento per i nostri avi. Le patate vengono coltivate su "nella piana del monte" dall'associazione "Solidarietà Cajana" e vengono poi utilizzate per degli squisiti piatti cucinati e serviti ai paesani durante la cena in piazza.
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01ottobre 2015
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
CABBIA SI ORGANIZZA PER LA FESTA DELLE PATATE
Le usanze, anche produttive, di un paese finiscono quando non ci sono più le persone che le mantengono in vita. Alcuni prodotti della nostra beneamata montana terra Cabbiese, come le patate, non vengono più coltivate, se non da qualche irriducibile amante che le produce a livello familiare. Alcune persone non ancora trentenni le conoscono solo per averle viste al supermercato o per averle mangiate nei vari McDonald's ma non sanno che venivano coltivate anche nelle nostre pietrose terre di montagna quindi non sono consapevoli di quanto impegno e quanto lavoro ci vuole dal momento della semina alla raccolta che, a differenza di oggi, una volta era solo manuale. Il tradizionale assetto sociale di tanti paesi dell'Alta Valle dell'Aterno, e non solo, si è radicalmente modificato nel corso del secolo scorso portando alla quasi scomparsa della coltivazione dei campi.
Fatta questa breve premessa salutiamo con sprint ed entusiasmo, mettendo in campo tutta la nostra collaborazione, per la riuscita della bella iniziativa della prima edizione "della festa delle patate" nel Dopolavoro di Cabbia di Montereale sabato 3 ottobre a partire dalle ore 20:00. Il particolare evento gastronomico, consistente in una cena a base del prelibato tubero coltivato con metodo biologico a oltre mille metri d'altezza, è stato realizzato a cura dell'Associazione "Solidarietà Cajana" composta da: Berardino Rocchi (presidente), Antonio Di Giamberardino, Domenico Di Giamberardino, Agostino Durantini, Franco Durantini, Livio Durantini, Mario Durantini, Adolfo Rocchi, Eligio Rocchi, Luca Rocchi, Agostino Salvi, Federico Salvi e Pasquale Salvi.
La bella iniziativa è volta a riportare in auge e valorizzare l'antico prodotto tipico cabbiese che insieme ai legumi, sebbene coltivati in quantità inferiore, ed alle graminacee sono stati fonte di sostentamento nei tempi che furono. La parte migliore era utilizzata dalle famiglie, quella più scadente per gli animali. Gli organizzatori oltre a realizzare la serata, cui auguriamo un notevole successo,si sono impegnati a seminare le patate che, in caso di raccolto abbondante, oltre ad essere utilizzate per la cena, verranno vendute. Sarà una bella serata all'insegna dell'amicizia e dello star bene insieme consci del fatto che la nostra Comunità vive anche di simili iniziative. Il ricavato sarà utilizzato per fini sociali ed opere nel paese. Non rimane che esprimere agli organizzatori il nostro più grande in bocca al lupo per un'ottima riuscita del particolare evento. Auguriamoci che a Cabbia sia foriero quel senso civico per cui ognuno collabora, secondo le proprie possibilità e competenze,a mantenere vivo il paese. Anche attraverso simili iniziative che vanno sostenute ed incrementate.
12agosto 2015
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
DAI RESTAURI DELLA CHIESA, SPUNTANO MERAVIGLIOSI AFFRESCHI
L'Associazione "Soldarietà Cajana" il 13 agosto alle ore 15:30 presso la parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cabbia di Montereale presenterà alcuni affreschi, in corso di restauro, recentemente "riscoperti" sulla parete laterale sinistra della stesa Chiesa. Saranno presenti il sindaco del Comune di Montereale, Massimiliano Giorgi, unitamente ad altre autorità religiose, militari e civili. Del restauro si sta occupando la ditta Carnicelli Dario e figli, sotto la direzione della dr.ssa Bianca Maria Colasacco della Soprintendenza Unica Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città dell'Aquila.
Gli affreschi rappresentano probabilmente una "sequenza di Santi Martiri".
Della qualità e dell'estensione della superficie affrescata la dr.ssa Colasacco darà notizia nelle sedi opportune.
Per il momento l'Associazione e gli addetti ai lavori, si sono trovati di fronte ad una vera e propria sorpresa. La memoria storica degli abitanti più anziani, nonchè le ricerche personali della dr.ssa Maria Rita Lorenzetti, "caiana d'adozione", hanno dato la spinta affinchè si provvedesse al reperimento di una prima somma che consentisse almeno l'inizio dei lavori.
L'Associazione "Solidarietà Cajana", il parroco don Luis Fernando Maya Benjumea ed i "Caiani" tutti ringraziano gli sponsor privati che hanno messo a disposizione la somma necessaria per l'avvio dei restauri.
OGGI TORNA LA STATUA DI SAN ROCCO DOPO IL RESTAURO
Cabbia di Montereale vive oggi un momento di festa particolarmente intenso poichè alle 11:30 rientrerà in paese la statua di San Rocco protettore, restaurata.
La stessa dopo le autorizzazioni necessarie, rilasciate dalla Soprintendenza ai Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici e antropologici nella persona della dottoressa Bianca Maria Colasacco e dalla diocesi ufficio Beni culturali ecclesiastici diretta da monsignor Domenico Marcocci fu avviata al restauro (effettuato dalla dottoressa Liana Persichelli) sul finire della scorsa estate e ora torna in paese con tutti gli onori di rito.
RITROVAMENTO DOCUMENTO STORICO DELLA STATUA DI SAN ROCCO
È stato ritrovato un documento storico nell'archivio dei parroci Durantini, che testimonia, senza ombra di dubbio, la data in cui il comune acquistò per la comunità di Cabbia la statua di S. Rocco, nostro protettore. Il 28 Ottobre del 1833 nel nostro paese scoppiò il colera che fino al primo dicembre dello stesso anno portò via 33 persone. Esse furono sepolte dietro la chiesetta nel cimitero attuale, non più sotto il pavimento della chiesa di Santa Maria Assunta. Per questo il Comune ordinò la statua di S. Rocco che venne consegnata il primo di dicembre dello stesso anno. I nostri compaesani, in processione, andarono incontro al Santo a Fiugni e la portarono in spalla fino alla sua chiesa. In quel giorno, dice il documento, cessò il colera ed i malati guarirono tutti. Dopo 182 anni il Protettore è stato restaurato ed è mancato dalla sua chiesa per circa un anno. Il minimo che possiamo fare, domenica 9/8/2015 alle ore 11, 00, è di andarGli incontro, onorarLo e portarLo a spalla nella sua Casa in tutto il suo nuovo splendore. Come fecero i nostri Avi 182 anni fa...
L'associazione "Blaze - Matteo Blasi" in collaborazione con il "CSA La Torre", presentano la finale del premio Matteo Blasi 2015 - Terza Edizione, un concorso per giovani musicisti. L'iniziativa avrà la doppia finalità di sostenere la musica emergente e l'attività dell'associazione, impegnata nell'assistenza delle persone affette da epilessia tumorale.
Inizio evento ore 22:00 presso CSA La Torre, Via Bertero 13 - Roma
26settembre 2014
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
AVVIATA AL RESTAURO LA STATUA DI SAN ROCCO
Nella storia delle tradizioni dei nostri paesi è viva la dedizione ai propri Santi protettori: Cabbia, devota e riverente, festeggia il proprio San Rocco con ampia partecipazione popolare all'insegna dei grandi sentimenti di fede e condivisione.
Siccome la statua dell'amato Santo tanto caro al popolo cabbiese, la cui fede e l'attaccamento tenaci rapprensentano una costante di vita, versa in condizioni di estrema precarietà si è deciso di restaurarla osservando tutti gli accorgimenti necessari a ripristinare il suo antico ed originale splendore preservandolo nel tempo.
Se ne stanno occupando i procuratori della festa del 2013 che, avendo un bilancio economico attivo, hanno deciso di effettuare la sistemazione della statua che era diventata fatiscente ed il logorio del tempo era ben visibile, tanto che tutte le volte che veniva portata in processione mostrava i segni indelebili di un costante indebolimento. Si tratta di un intervento improcrastinabile, lungo, paziente e necessario, onde evitare il definitivo peggioramento della situazione.
Dopo l'espletamento di tutte le pratiche necessarie, in collaborazione con l'Ufficio dei Beni Culturali della Curia Arcivescovile dell'Aquila che si è rapportata con la Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Entnoantropologici dell'Abruzzo (B.S.A.E.) lo scorso 26 settembre è stata portata a Roma. La statua ora si trova nel laboratorio della restauratrice Liana Persichelli, di origini monterealesi, legata quanto noi alle proprie radici, che ne cura il delicato e preciso lavoro di restauro.
Parliamo di un'opera d'arte lignea del 700 di inestimabile valore artistico, affettivo ed economico, realizzata, stando a quanto ci raccontano gli anziani, in legno di quercia.
Abbiamo sentito la restauratrice nostra conterranea ed in un colloquio franco ed amichevole, come si costuma tra la nostra gente, ci ha detto di aver iniziato già il lavoro; sta inoltre valutando come intervenire per rimuovere i vari strati di tinta con cui è stata pitturata più volte e riparare le parti più fatiscenti. Indubbiamente un grave errore commesso in buona fede da tanti "festaroli" che, mancando di una cultura di conservazione dei beni artistici, nell'intento di farla apparire bella e splendente, hanno provveduto a dipingerla più volte. Il lungo e meticoloso lavoro di restauro avviene sotto la direzione attenta e scrupolosa di Bianca Maria Colasacco, dirigente della Sovrintendenza a cui va il mio personale ringraziamento e quello di Cabbia.
Auguriamoci che riesca nell'intento per fare in modo che nella prossima estate prima del 16 agosto rientri nella piccola frazione del Comune di Montereale per essere portata in processione il giorno della ricorrenza della festa.
Tutti i cabbiesi nei momenti più problematici e difficili della loro vita, osano rivolgersi al Santo protettore dicendo: "San Rocco me, aiutame!". Il solido rapporto di fede fin dai tempi antichi mostra tracce chiare di una forte devozione. Ma l'episodio che più di ogni altro lega la storia del paese alla figura del Santo di Montpellier è il miracolo della guarigione degli ammalati di peste. Le cronache e la leggenda narrano che quando il Santo arrivò in "Pariti", una località che segna il confine tra Cabbia e Fiugni, tutte le persone colpite dal terribile morbo guarirono miracolosamente.
Il restauro della statua è indubbiamente una meravigliosa iniziativa volta a dimostrare, in questi tempi di crisi con le casse pubbliche ormai vuote, che con un minimo di buon senso ed un pizzico di coesione ed umiltà la Comunità può realizzare tante cose. Con questo spirito mi rivolgo ai giovani cabbiesi invitandoli a fare tesoro di tali insegnamenti affinchè diventino testimoni delle tradizioni e della vita sociale del Paese.
Giunto alla sua terza edizione, vanta una vasta gamma di spettatori tra artisti, musicisti, autori, poeti, amanti della natura, religiosi, gruppi di preghiera, laici cristiani e buddhisti, critici, giornalisti, editori ed altri soltanto curiosi o amanti della musica e dello spettacolo.
L'Evento, che avrà luogo in località Monte Cabbia nel comune di Montereale (AQ), il 30 e 31 Agosto 2104, è un progetto sociale che ha lo scopo di coinvolgere tutte quelle persone che sono alla ricerca della propria spiritualità in armonia con l'Ambiente e con la vita, immersi in un contesto Naturale di rara bellezza, dove la presenza rupestre ha lasciato la sua traccia indelebile; il tempo sembra essere catturato nei fossili di pietra come un fluido che emana energia a cui bisogna solo attingere.
In un momento storico in cui le guerre circondano le menti affollate dell'uomo, dove i concetti di Amore e Pace sembrano una mera utopia, dove la dignità umana sembra aver perso i propri valori e la collettività è sempre più divisa; le persone chiedono di riunirsi in momenti di gioia, di riflessione, di scambio, di condivisione, di serenità e di unione.
La musica, la poesia, la danza, l'arte, la meditazione, la preghiera, la riflessione, la tradizione, il culto, l'escursionismo e il campeggio libero, sono alcuni dei mezzi con i quali vogliamo offrire il nostro contributo armonico, per creare momenti di unione ed esprimere la nostra gratitudine alla Vita; in particolare alla memoria di un giovane uomo, esempio di eterno coraggio, di compassione verso la vita e di profonda comprensione dell'Amore.
Le finalità dell'evento sono la sensibilizzazione della collettività su alcuni temi sociali quali la solidarietà, il sostegno alla ricerca, all'assistenza oncologica, alla violenza di genere, alla ricerca delle armonie sociali e solidali, all'aggregazione sociale, alla difesa ambientale, allo sviluppo sostenibile e alle risorse inalienabili della Terra come ad esempio l'Acqua.
Il sito scelto è un anfiteatro naturale tra le montagne dell'alto Aterno. Racchiuso come in uno scrigno, è un gioiello paesaggistico di notevole suggestione, accessibile a tutti i mezzi dal centro abitato della frazione di Cabbia nel comune di Montereale presso la Provincia di L'Aquila, è reso fruibile a tutti gli appassionati del trekking, attraverso gli antichi sentieri pedestri.
La comunità di Cabbia è stata scelta, tra le milleottocentonovantotto comunità italiane che venerano San Rocco, per uno storico ed irrepetibile evento con la presenza nella chiesa del paese della Reliquia e della Teca del Santo Protettore San Rocco.
L'evento è iniziato alle ore 18:00 del 07 agosto 2013 con l'arrivo della Teca e Reliquia, scortate da due motociclisti della polizia stradale che sono entrati in paese a sirene spiegate. Quando la golf scura si è fermata ed è sceso Fratel Costantino De Lellis, curatore e custode delle sacre Reliquie, si è alzato uno scrosciante applauso dalla gente in attesa mentre copiose lacrime rigavano il volto delle persone che si apprestavano ad accogliere l'arrivo insieme alla banda ed a tante autorità civili militare e religiose. Successivamente, quando dal furgone che seguiva è scesa la Teca e deposta su dei cavalletti, i Cajani sono andati in estasi: non gli sembrava vero che si fosse realizzato lo storico evento; gioia ed emozione la facevano da padrone.
La statua è stata presa a spalla da 8 volontari vestiti con la casacca ed il mantello rosso, ed il corteo si è incamminato verso la chiesa Parrocchiale Santa Maria dell'Assunta, ancora scortato dalla polizia stradale in motociclette, seguita da don Fernando, sacerdote della parrocchia di Cabbia, da padre Costantino De Belli ed dal prof. Nicola Ceci, Diacono di Cabbia, visibilmente commosso. A seguire le forze dell'Ordine, il Sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, l'Assessore Carlo Marini, la banda Comunale ed i tantissimi fedeli devoti al Santo.
Giunti in chiesa e posizionate Teca e Reliquia in modo da essere ben visibili, è stata celebrata una toccante funzione religiosa.
Il giorno 16 agosto si è svolta una solenne processione per le vie del paese con la partecipazione di Monsignor Giovanni D'Ercole, Vescovo ausiliario dell'Aquila e di tantissimi fedeli e devoti di tutta la Regione.
Le reliquie sono state custodite gelosamente nella chiesa di Santa Maria Assunta, e visitabili dai fedeli pellegrini tutti i giorni con orario 08:30-12:30 e 16:00-20:00 fino al 17 agosto, giorno della ripartenza per Caserta Vecchia.
L'8 giugno 2013 la comunità di Cabbia andò in un pellegrinaggio a Caserta Vecchia organizzato proprio dalla nostra Confraternita - esistente fin dai tempi antichi poi sciolta e reistituita nell'anno giubilare 2000 - per assistere alla Giornata Mondiale delle Confraternite e della pietà popolare. La giornata si è svolta con una cerimonia di accoglienza ed omaggio floreale alla prodigiosa Reliquia, seguita dalla celebrazione eucaristica officiata dal presule Pietro Farina, animata dal coro diocesano e curata liturgicamente dal Confraternita di San Rocco di Aversa. Alle 16, dopo aver recitato il Rosario e cantato le litanie in onore del Santo di Montpellier, è iniziata la toccante processione, un'insieme di luci, colori e fede, con le Reliquie del Santo accompagnate dalla banda musicale, da numerosi gonfaloni delle amministrazioni Comunali presenti, dai suggestivi stendardi delle Confraternite e dei gruppi affiliati all'associazione.
Durante la processione, la delegazione della Confraternita ha portato sia la Reliquia che la statua del Santo oltre, ovviamente al nostro stendardo e al quadro di San Rocco.
L'incontro tra tutti i devoti di San Rocco, d'Italia e d'Europa, è un momento altamente toccante e significativo non solo sotto l'aspetto folkloristico, ma per quel che concerne l'imitazione e l'amore del nostro Protettore che pur di servire e curare gli umili, i poveri, gli ammalati abbandonò la sua vita agiata e si dedicò ai fratelli bisognosi. Un esempio di vita che non dobbiamo mai dimenticare e al contempo un invito a prodigarci per il bene di tutti nelle tante situazioni in cui occorre la nostra presenza, di uomini, fratelli e di seguaci di San Rocco. Fu proprio in quest'occasione che Fratel Costantino De Bellis ebbe modo di apprezzare la devozione della Confraternita al suo Santo Protettore e siamo stati sorteggiati come "Confraternita che avrà l'onore di ospitare, nella settimana di ferragosto, la Reliquia e le spoglie di San Rocco".
23ottobre 2012
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
FURTO NEL CIMITERO DI CABBIA
Nel luogo sacro della frazione di Montereale sono stati rubati i discendenti in rame delle cappelle
Un furto si è verificato due giorni fa nel cimitero di Cabbia di Montereale. La notizia è stata resa nota da Nando Giammarini residente a Roma ma nato a Cabbia paese per il quale nutre un amore infinito e ogni volta che è libero dal lavoro torna nel suo borgo di origine.
Giammarini scrive in una nota a proposito del furto nel cimitero di Cabbia: "È stato un fatto di inaudita gravità, tanto vergognoso quanto scandaloso. Il furto si è verificato a Cabbia in un luogo sacro: il nostro piccolo cimitero di montagna ove riposano i figli del Paese deceduti. Ignoti hanno asportato tutti i discendenti, di rame, delle cappelle di famiglia. Credo che la mente umana tutto possa arrivare ad ipotizzare o a fare tranne il furto in un cimitero. Recentemente, mi informano alcuni amici residenti in altre frazioni del Comune di Montereale, sono stati messi a segno gli stessi furti nei loro cimiteri. La misura credo sia colma; necessita un intervento deciso e risoluto, per assicurare alla giustizia chiunque si sia reso responsabile di un gesto così irrispettoso. Anche perchè se lasciamo correre con la nostra logica del buon senso e del buonismo secondo cui è povera gente che ha fame, quanto prima vedremo profanate anche le tombe. Questi famelici sciacalli arriveranno a rubare anche le scritte sulle lapidi e magari anche a peggio. Se è emergenza criminalità, ad opera di italiani o stranieri non cambia nulla, ognuno di noi ha il dovere morale di collaborare per quanto di propria conoscenza con le forze dell'ordine" conclude Giammarini.
I furti nei cimiteri sono andati aumentando negli ultimi tempi soprattutto in riferimento agli elementi in rame (dai vasi ai discendenti) tanto da far ipotizzare l'esistenza di una vera e propria banda criminale specializzata in tale tipo di furto.
Sulle valli di Monte Cabbia, a Montereale L'Aquila, si svolgerà la prima edizione di Woodstone, un festival di 2 giorni che abbraccia tutte le forme d'arte e di meditazione, free camping e fotografia, di riscoperta del territorio, amore per la natura e la voglia di condividere un sogno grande e propositivo. Per un'esperienza intensa e magica, in onore di Matteo Blasi.
Sarà un bellissimo weekend trascorso in armonia con le montagne...
15gennaio 2010
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
PRESENTAZIONE LIBRO "POCHI VERSI... UNA SPERANZA" DI NANDO GIAMMARINI
Si informano tutti i Cabbiesi che venerdi 15 Gennaio 2010, ore 17:30 presso l'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila in via Leonardo da Vinci, alla presenza del Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, del giornalista del Centro Giustino Parisse, di autorità locali e di vari esponenti del mondo della cultura, ci sarà la presentazione del libro di poesie "Pochi versi... una speranza" di Nando Giammarini.
Sono una cinquantina di poesie divise per temi tra affetti, ambiente, amore, speranza, una sul terremoto ed una, molto toccante, rivolta ai giovani Aquilani periti nel sisma. La dedica del libro è la seguente:
"Alla memoria delle vittime innocenti del terremoto che ha colpito la mia terra ed al grande giornalista Giustino Parisse, Vice Capo Redattore del Centro, importante quotidiano dell'Abruzzo, in questo difficile momento della vita perchè la sua penna mai smetta di scrivere".
Naturalmente tutti sono invitati a partecipare. Grazie infinite ed a tutti i miei migliori auguri di Buon Natale ed un felicissimo 2010.
Nando
10ottobre 2009
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
RISTRUTTURAZIONE DELLA FONTANELLA DI SAN ROCCO
Ciao a tutti! È stata completata la ristrutturazione della fontanella di San Rocco con la realizzazione di un pavimento circostante dello stesso materiale usato per il rivestimento. L'opera iniziata nei giorni immediatamente precedenti la festa del Santo Patrono è stata definitivamente ultimata.
Tutto il lavoro à stato eseguito, a titolo COMPLETAMENTE GRATUITO, da Mario Pizzelli aiutato e coadiuvato nei lavori da Francesco, Loreto e Pietro Di Giamberardino, Alessandro Ippoliti, Diego Giammarini, Federico Salvi. I materiali sono stati acquistati con i fondi residui della festa della Madonna di Loreto. È stata inoltre messa a dimora una pianta da ombra gentilmente donata da Berardino Rocchi e sua moglie Maria Rita Lorenzetti.
06aprile 2009
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TESTO DI NANDO GIAMMARINI
DRAMMATICO TERREMOTO ALL'AQUILA - COMUNICAZIONE
Ciao a tutti!
Comunichiamo a tutti gli aderenti al gruppo che il violento sisma che ha colpito l'Abruzzo questa mattina, con epicentro L'Aquila e paesi limitrofi, non ha procurato nessun danno alle persone di Cabbia che sono tutte ILLESE.
Per quanto concerne le case di Cabbia, da una prima ricognizione esterna, sembra non ci siano problemi di alcun genere. Poi ognuno verificherà nei dettagli.
Un pensiero commosso a coloro che sono periti nel sisma ed un grandissimo augurio ai feriti.
01gennaio 2001
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Come Raggiungere Cabbia dalle varie città Italiane
Dall'AQUILA seguire le indicazioni seguenti: dalla statale S.S.80 direzione Teramo, si attraversano i paesi di Coppito, San Vittorino e Cermone. Al bivio, proseguire sulla S.S. 260, in direzione Pizzoli; si attraversa il paese di Barete e dopo circa 1 Km e mezzo quello di S. Giovanni. Passato il paese occorre procedere attraverso i paesi di S. Cosimo, Sala, Collicello e Fiugni... il paese successivo è quello di Cabbia...
Da ROMA o da TERAMO, occorre prendere l'autostrada A24, con uscita a L'Aquila Ovest e poi proseguire come da indicazioni dall'Aquila.
Da RIETI nel Lazio, la strada alternativa è la via Salaria, attraversando i paesi di Cittaducale ed Antrodoco. Passato quest'ultimo, al bivio seguire le indicazioni per Posta e poi per Borbona. Da qui salire per la strada che porta a Cesaproba e poi CABBIA.
Da PERUGIA in Umbria, prendi la statale SS3b fino all'autostrada A1. Immettersi sulla superstrada SS3b e poi proseguire per la quella SS75 e quella SS3 (direzione Norcia). Proseguire in direzione Amatrice, sulla statale SS4, fino a Montereale. Da qui proseguire per il paesi di Marana e successivamente quello di CABBIA.
Da ANCONA o in generale dalla costa Adriatica, occorre prendere l'autostrada A14, con uscita a San Benedetto del Tronto (AP). La strada di riferimento diventa ora la via Salaria, S.S. n.4, in direzione Roma. Al bivio Torrita/Scai prendere la S.S.80 Teramo-L'Aquila fino al bivio con Capitignano-Montereale. Da qui proseguire per il paesi di Marana e successivamente quello di CABBIA.
Da MILANO o dal NORD in generale si pò prendere l'autostrada del sole A1 (vedi indicazioni da Roma...) o quella adriatica A14 (vedi indicazioni da Teramo...)
Da NAPOLI o dal SUD in generale si può prendere l'autostrada A1 fino a Roma e poi prosseguire sino all'Aquila con la A24, oppure evitare di arrivare sino a Roma tagliando attraverso la marsica: dall'autostrada A1 uscire a Pontecorvo ed imboccare la statale SS6 in direzione Isola del Liri. Immettersi sulla statale SS82 attraversando i paesi di Sora, Balsorano, S. Vincenzo Valle Roveto, Civitella Roveto, sino all'uscita di Avezzano. Da qui prendere l'autostrada A25 e poi proseguire per l'autostrada A24 sino all'Aquila.
Raggiungere Cabbia con i mezzi pubblici
Il mezzo pubblico migliore per raggiungere Cabbia - L'Aquila è il servizio offerto dalla Società ARPA (Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi) che collega la città con un numero consistente di corse da Pescara e Roma.
Da Roma: l'autobus parte e arriva nei pressi della Stazione Autobus sita a fianco della Stazione Ferroviaria Tiburtina, raggiungibile tramite metropolitana dalla Stazione Termini (linea B) e tramite il servizio ferroviario metropolitano dall'aeroporto di Fiumicino. Il biglietto va comprato presso l'Agenzia ARPA sita nei pressi. Il tempo di percorrenza è di 1h 40m. A L'Aquila l'autobus giunge in centro presso il terminal di Collemaggio (vedi mappa), ove è anche ubicata la biglietteria.
Da Pescara: L'autobus parte e arriva a poca distanza dalla stazione ferroviara di Pescara Centrale; la biglietteria è sita nei pressi della stazione autobus. Il tempo di percorrenza è di 1h 50m. Il punto di arrivo in città è il terminal di Collemaggio.
Informazioni e biglietti:
Agenzia di Roma, Via Teodorico 24, tel. 06 848865414
Agenzia di L'Aquila, Terminal di Collemaggio, tel. 0862 412808
Agenzia di Pescara, Piazza della Repubblica, tel. 0854 215099
Principali distanze chilometriche
dall'Aquila 30km, da Teramo 70km, da Pescara 100km, da Roma 130km, da Rieti 60km, da Ancona 230km, da Perugia 170km, da Milano 680km, da Napoli 280km, da Isernia 160km
13aprile 2022
SAN ROCCHITTU 2022
Vi aspettiamo domenica 24 aprile in piazza per la colazione di San Rocchittu, a seguire la Santa Messa
IL COMITATO SAN ROCCO 2022
19aprile 2020
STREAMING MESSA SAN ROCCHIUTTU
Carissimi concittadini di Cabbia, come è ormai evidente, quest'anno non è stato possibile festeggiare la festa di San Rocchittu.
Ci sembra superfluo specificarne il motivo: la situazione di estrema gravità ed emergenza, che ha coinvolto non solo l'Italia ma il mondo, parla da sola e ci costringe a provvedimenti che nostro malgrado tutti siamo costretti a rispettare. Non nascondiamo come questa decisione ci addolori profondamente, soprattutto in virtù del fatto che il comitato aveva avviato la macchina organizzativa già da tempo.
Per questo abbiamo chiesto a Don Fernando di aiutarci in questo difficile momento con un messaggio di speranza e di serenità. A questo proposito per chi volesse seguire la Santa Messa in onore del Santo potrà farlo Domenica 19 Aprile alle ore 11:00 trasmessa in streaming cliccando direttamente su QUESTO LINK.
Vi chiediamo di unirvi a noi e al Nostro parroco nella preghiera come una comunità sí lontana ma vicina nello spirito. È nostro vivo desiderio, augurandoci che un felice evolversi degli eventi ce lo consenta, onorare per quanto possibile l'impegno preso per la festa di San Rocco il 16 Agosto, continuando a lavorare con vigore e tenacia. Sperando possa essere l'occasione più adatta per ringraziare il Nostro Santo perchè siamo certi "tutto andrà bene".
IL COMITATO SAN ROCCO 2020
16ottobre 2016
SECONDA EDIZIONE FESTA DELLE PATATE
"Nei pochi prodotti che ci offre la nostra terra (patate, pannocchie, pomodori, fagioli, mele...), si racchiude la pazienza, la fatica e la speranza che i nostri avi dedicavano ad essi per sopravvivere nelle lunghe e fredde invernate di un tempo... Noi bambini, ignari di tutti i sacrifici dei grandi, mangiavamo ed eravamo felici...."
È con questo spirito che l'Associazione "Solidarietà Cajana" ha concepito la Festa delle Patate, quest'anno alla sua Seconda Edizione, all'insegna anche della solidarietà verso i fratelli terremotati e della speranza affinchè non si verifichino più certi disastri.
Per la tranquillità di tutti, la festa si terrà al campo di calcetto a San Rocco dove sarà installata una tensostruttura sotto cui sarà servito uno squisito menu composto da:
- un piatto di amatriciana, il cui ricavato sarà devoluto interamente ai nostri frateli terremotati
- un secondo con contorno
- dolce e bevande
- e poi.... DISTRIBUZIONE DELLE PATATE CAJANE, patate superbiologiche coltivate a 1300 metri di altezza, su "nella piana del monte".
Perchè tutto riesca, è necessaria la PRENOTAZIONE ai numeri 3479252692 - Federico e 3479155736 - Adolfo.
Il ricavato delle donazioni spontanee degli associati e paesani, sarà come sempre impegnato in lavori per il paese di Cabbia o nel sociale.
10ottobre 2016
RISTRUTTURAZIONE DEL LAVATOIO
Vogliamo ringraziare a nome di tutto il popolo di Cabbia, il comitato della Madonna di Loreto del 2015 (Alessandra Mareri, Fabrizio Giammarini, Federico Bove, Simone Di Giamberardino) che hanno devoluto al paese quanto avanzato della festa dello scorso anno ed al comitato del 2016 (Massimiliano Sattanino, Ivo Di Giamberardino) che hanno devoluto l'intero ammontare della festa di quest'anno: nel rispetto della memoria delle tante, troppe vittime del Terremoto del 24 agosto, hanno saggiamente ed umanamente preferito non festeggiare, restituendo al paese la somma riscossa per la festa.
L'intero ammontare è stato consegnato alla ditta incaricata di effettuare i lavori di recupero del lavatoio, dove per decenni sono stati gettati rifiuti di ogni genere.
Il tutto è assolutamente e rigorosamente documentato, anche con alcune foto che i nostri amici "lavoratori" ed appassionati di Cabbia ci hanno inviato.
24agosto 2016
DRAMMATICO TERREMOTO CON EPICENTRO ACCUMOLI ED AMATRICE
Notte di terrore nel cuore dell'Italia, dove un forte terremoto di magnitudo 6.0 ha colpito la vasta area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo provocando morti e feriti. L'epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia.
La prima scossa, violentissima, alle 3:36 del mattino ha buttato già dal letto migliaia di persone, avvertita molto forte anche a Cabbia, dove si sono radunati tutti in strada per paura dei crolli.
Il terremoto "è paragonabile, per intensità, a quello dell'Aquila" di magnitudo 6.2 che il 6 aprile 2009 distrusse L'Aquila e si porta dietro una coda di repliche sismiche (circa un centinaio di scosse più lievi, la più forte alle 3:36 di magnitudo 6), facendo considerare l'area ad altissimo rischio.
Non ci sono feriti tra le persone di Cabbia che sono tutte ILLESE.
Al momento si riscontrano dei piccoli crolli nel cimitero di Cabbia, mentre le abitazioni, da una prima ricognizione esterna, sembrano non avere problemi (poi ognuno verificherà per proprio conto).
27luglio 2016
CABBIA SI PREPARA ALLA FESTA DI SAN ROCCO
Siamo in estate ed il nostro montano borgo torna a rivivere con l'arrivo, per le ferie, dei tanti "caiani" che si ritrovano a Cabbia per la grandiosa festa di San Rocco. Rimaniamo tutti in trepidante attesa di sapere cosa stanno organizzando per il paese i procuratori della festa e collaboratori che ringraziamo fin da ora:
Ceci Lucia, Corrente Antonio, Di Giamberardino Lucrezia, Di Giamberardino Mario, Di Giamberardino Nino, Feliciani Ivan, Genga Nicola, Gennaro Gianna, Nardi Alessio, Palombini Alessandro.
10luglio 2016
CABBIA HA FESTEGGIATO SANT'ANATOLIA
Nonostante i ritmi elevati che i tempi ci impongono, Cabbia di Montereale, fedele e rispettosa delle proprie tradizioni popolari, lo scorso 10 luglio ha festeggiato Sant'Anatolia. Un evento religioso e, al contempo, civile. Dopo quella di Sant'Antonio lo scorso 13 giugno, la festa della seconda domenica di luglio è la prima dell'estate e prevede una vasta affluenza di pubblico.
Nuovi traguardi e nuovi obiettivi ci attendono, con ulteriori affinamenti organizzativi che i "festaroli", anima militante di ogni festosa ricorrenza, hanno pianificato per organizzare un evento che, come sempre, ha dato lustro e splendore al piccolo montano borgo. Ciò nel segno della continuità e della tradizione volta a tenere in auge le nostre radici quindi il comune patrimonio culturale.
Negli ultimi anni c'è stata una maggiore partecipazione dovuta soprattutto alla moltiplicazione degli sforzi per ottenere un lusinghiero risultato. Dopo la fase di riscossione - che comporta non pochi problemi logistici non fosse altro per il fatto che la maggior parte dei cabbiesi vivono e Roma e per raggiungerli, viste le condizioni del traffico a volte caotico, ci si impiega molto tempo. Ma noi siamo i figli di una terra che ha sempre generato "Capatosta" e continuiamo imperterriti a sostenere questo particolare evento aggregativo della nostra Comunità.
Il sabato mattina sono iniziati i preparativi della cena, la stessa si è tenuta la sera a partire dalle ore 20:30, in piazza ad opera degli instancabili Paolo Durantini ed Ennio Feliciani che si cimentano, con passione, ai fornelli. Il menu vario e molto gradito anche dai palati più raffinati si è articolato in un primo, un secondo, contorno vino, dolce e caffè e spumante. La serata è stata allietata da canti e balli di gruppo di "Ida e il Ritmo della notte" un'orchesta accompagnata dalla splendida voce della bella e brava Ida Minnucci che si è protratta fino alle ore piccole in un simpatico slancio di coinvolgimento del pubblico. Ha suonato il suo magico organetto anche la nostra compaesana, una vera promessa artistica, Sara Durantini figlia del mio caro amico d'infanzia e festarolo Lucio.
Il giorno successivo, completamente dedicato alla festa religiosa, si è articolato nella processione, accompagnata dal suono festoso delle campane e della banda di Borbona magistralmente diretta dal maestro Fabio Ettorre. Si è iniziato alle ore 12:00 con l'uscita dalla chiesa della statua della Santa che ha percorso le vie del paese e la funzione religiosa che ha concluso i festeggiamenti.
Grazie ai procuratori:
Buratta Piero di Mara, Buratta Roberto di Mara, Di Mario Rocco fu Antonio, Durantini Lucio di Ferdinando, Durantini Massimo di Mimmo, Durantini Renzo fu Pietro, Giammarini Gianni fu Domenico, Mascarucci Paolo di Roberta
18giugno 2016
FESTA DI SANT'ANTONIO DI PADOVA
Si festeggia la prima domenica utile dopo il 13 giugno, giorno della morte del Santo.
Come tutte le feste "minori", i festeggiamenti andranno avanti per 2 giorni così suddivisi:
- la sera di sabato si mangia in piazza la cena cucinata al "dopolavoro", accompagnati dalle note di una festosa orchestrina;
- la domenica mattina si festeggia la parte religiosa con la statua del Santo in processione e la messa a lui dedicata.
Grazie ai procuratori:
Di Giamberardino Mario di Loreto, Di Giamberardino Pietro di Loreto, Giammarini Diego di Nando, Rocchi Massimo di Berardino, Rocchi Adolfo di Dina, Salvi Domenico fu Vittorio, Salvi Federico di Anselmo
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19gennaio 2016
FESTA DI SANT'ANTONIO ABATE
Nonostante le previsioni annunciassero condizioni metereologiche avverse con freddo polare, ghiaccio e nevicate anche a basse quote (che fortunatamente non ci sono state in quanto la coltre bianca non ha superato i 5 cm) a Cabbia la tradizionale festa di Sant'Antonio è stata ampiamente rispettata. Certo sono lontani i tempi in cui c'era tantissima gente e numerosi capi di bestiame che riempievano la piazza centrale del paese dove, dopo la funzione religiosa, veniva impartita loro la benedizione. Oggi la situazione è cambiata radicalmente: Cabbia - come tanti altri paesi dell'Alta Valle dell'Aterno, nonostante la situazione di totale decremento demografico, dovuto a mille ragioni prima fra tutte il lavoro - vive una solitudine pacifica con i suoi venti residenti. Ma i cabbiesi, l'antica stirpe abruzzese forte e gentile per tradizione, hanno un forte senso di Comunità. Esso li porta a ritrovarsi, oltre che in estate per la nota e storica festa di San Rocco che nei tempi duri della guerra quando gli uomini erano al fronte fu organizzata dalle donne, anche nei periodi più freddi e solitari dell'anno.
Fedeli al nostro attaccamento al paese siamo tornati per la festa di Sant'Antonio Abate, protettore degli animali e dei contadini. Questa ricorrenza è particolare a Cabbia, in quanto la statua è di proprietà della famiglia Di Giamberardino e quattro di loro, il venti agosto, vengono estratti a sorte quali festaroli del prossimo anno.
In un ambiente da favola, sebbene con un freddo intenso, circa ottanta persone hanno partecipato alla processione per le vie del paese, alla funzione religiosa ed al pranzo conviviale al dopolavoro. In quei locali, ristrutturati dall'Associazione Rinnovamento, con la collaborazione di tutto il paese che gli è grato per averli rilevati, e li gestisce con capacità ed intelligenza - debitamente riscaldati, mentre fuori la temperatura si aggirava intorno a -6 gradi e qualche fiocco di neve svolazzava impazzito, abbiamo cucinato e mangiato in un clima di allegria generale e socialità.
Il pranzo constava in due specialità di farro - una in brodo "le famose colenne di S. Antonio" e l'altra in insalata gentilmente offerto dall'Agriturismo Montorselli di Giammarini Rita di Cesaproba che ringrazio a nome del popolo festoso. Per secondo delle speciali salsicce con fagioli al ragù e le storiche panette benedette. Poi tanti gustosi dolci, rigorosamente preparati in casa dalle donne cabbiesi intervenute, quindi il caffè. Un brindisi finale ha salutato la nostra prima festa invernale.
In serata, tra i saluti generali ed un freddo pungente, tutti abbiamo ripreso le destinazioni di residenza... Cabbia è tornata alla sua solitudine serena rotta dal gorgoglìo dell'aprìca fontana con la chiesa parrocchiale ed il monumento, baluardi a presidio del paese. La cosa bella che fa ben sperare sul futuro del nostro montano borgo è la collaborazione di tutti per quanto di loro competenza e la presenza di alcuni giovani: fiducia e speranza del nostro domani.
Un grazie di cuore a tutti i partecipanti sperando di essere in numero sempre maggiore nelle prossime festose occasioni ed ai procuratori della festa.
16 gennaio 2016
RICORDI DELLA FESTA DI SANT'ANTONIO ABATE
Sant'Antonio barba bianca, se non "pioe" la "nèe" non manca... "LE PANETTE", "LE COLENNE"
Questo era l'antico ritornello che gli avi ci insegnavano.
Quello Abate, era Sant'Antonio vecchio (barba bianca), invece quello da Padova era il giovane... Ci volevano trasmettere che le condizioni meteorologiche del 17 gennaio erano neve ed acqua. Ma a noi non interessava; l'entusiasmo era alle stelle. La sera prima si andava a letto presto, dopo aver preparato, scrupolosamente, "lu saccoccittu", cioè il sacchetto per andare, il giorno appresso, "pe panette".
La notte si dormiva poco e quando suonava "lu matudinu", noi, già eravamo per strada. Non ci interessava se pioveva o nevicava.Una schiera di 50/60 bambini passava in tutte le case del paese per chiedere la panetta. Le porte, a differenza della "tonta", erano tutte aperte e le vecchie madri erano pronte con il cesto, a donare il pane richiesto. La panetta intera si dava ai nipoti e parenti stretti. La mezza panetta ai parenti "in seconda". Il pezzetto si dava a tutti gli altri. Era una questione di "rispetto". Quando il sacchetto era pieno, si andava a scaricare a casa, sempre di corsa e senza perdere tempo. Il pericolo era che le famiglie terminassero le panette a disposizione e quindi i ritardatari restassero senza. Nel passare da una casa all'altra, si sentiva, già a quell'ora, odore di "colenne". Le famiglie che rispettavano questa usanza erano due o tre.. Si trattava di cucinare alle cinque di mattina "lo farrecillu" e invitare delle persone a mangiarlo. Era un'offerta per i morti e le anime sante. Ma quelle cose erano per i vecchi. Noi bagnati, sudati, correvamo nei piccoli viottoli aperti in mezzo ad una coltre di neve che andava da 50 a 70/80 cm. Era sempre così, negli anni cinquanta. Il giro terminava in concomitanza del suono della messa. Tornati a casa, ci si dava un asciugata, una riscaldata e via con i genitori a preparare le bestie per la benedizione. Si pulivano, si strigliavano, si metteva qualche fiocco di abbellimento alle mucche ed ai somari e si conducevano in piazza. Nell'arco di 30 minuti, la Piazza, la Fonte, la Palommara e Camancinu erano pieni di bestie. Capre, pecore, asini, mucche, maiali, erano un'infinità. Tutte guardavano la statua di Sant'Antonio, esposta all'angolo della chiesa ed il prete, Don Andrea, dava la benedizione a loro ed i loro padroni. Alla fine si riconducevano nelle stalle e noi tornavamo a casa, soddisfatti... Dopo qualche giorno, tutti i cabbiesi si radunavano e lavavano la piazza con l'acqua della fonte, per ripulirla "dallo sterru".
GLOSSARIO
"Panetta" → filoncino schiacciato di pane. Si usava "soltanto" il 17 gennaio...
"Pioe" → piove
"La nèe" → la neve
"Matudinu" → ogni mattina, alle ore 6, il sacrestano, Domenico Salvi, con 13 rintocchi di campana svegliava il paese
"Saccoccittu" → piccolo sacchetto
"Colenne" → offerta di cibo ai bisognosi
"Farrecillu" → farro
"Sterru" → misto di terra, fango, sterco di animali e liquami vari
03ottobre 2015
PRIMA EDIZIONE FESTA DELLE PATATE
Dopo più di 50 anni possiamo riassaggiare un prodotto tipico cabbiese che per secoli, insieme al mais, è stato fonte di sostentamento per i nostri avi, durante la prima edizione della festa delle patate.
È l'unica festa "non religiosa" e si festeggia la prima domenica di ottobre, durante il periodo di raccolta delle patate, un prodotto tipico cabbiese che per secoli, insieme al mais, è stato fonte di sostentamento per i nostri avi. Le patate vengono coltivate su "nella piana del monte" dall'associazione "Solidarietà Cajana" e vengono poi utilizzate per degli squisiti piatti cucinati e serviti ai paesani durante la cena in piazza.
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01ottobre 2015
CABBIA SI ORGANIZZA PER LA FESTA DELLE PATATE
Le usanze, anche produttive, di un paese finiscono quando non ci sono più le persone che le mantengono in vita. Alcuni prodotti della nostra beneamata montana terra Cabbiese, come le patate, non vengono più coltivate, se non da qualche irriducibile amante che le produce a livello familiare. Alcune persone non ancora trentenni le conoscono solo per averle viste al supermercato o per averle mangiate nei vari McDonald's ma non sanno che venivano coltivate anche nelle nostre pietrose terre di montagna quindi non sono consapevoli di quanto impegno e quanto lavoro ci vuole dal momento della semina alla raccolta che, a differenza di oggi, una volta era solo manuale. Il tradizionale assetto sociale di tanti paesi dell'Alta Valle dell'Aterno, e non solo, si è radicalmente modificato nel corso del secolo scorso portando alla quasi scomparsa della coltivazione dei campi.
Fatta questa breve premessa salutiamo con sprint ed entusiasmo, mettendo in campo tutta la nostra collaborazione, per la riuscita della bella iniziativa della prima edizione "della festa delle patate" nel Dopolavoro di Cabbia di Montereale sabato 3 ottobre a partire dalle ore 20:00. Il particolare evento gastronomico, consistente in una cena a base del prelibato tubero coltivato con metodo biologico a oltre mille metri d'altezza, è stato realizzato a cura dell'Associazione "Solidarietà Cajana" composta da: Berardino Rocchi (presidente), Antonio Di Giamberardino, Domenico Di Giamberardino, Agostino Durantini, Franco Durantini, Livio Durantini, Mario Durantini, Adolfo Rocchi, Eligio Rocchi, Luca Rocchi, Agostino Salvi, Federico Salvi e Pasquale Salvi.
La bella iniziativa è volta a riportare in auge e valorizzare l'antico prodotto tipico cabbiese che insieme ai legumi, sebbene coltivati in quantità inferiore, ed alle graminacee sono stati fonte di sostentamento nei tempi che furono. La parte migliore era utilizzata dalle famiglie, quella più scadente per gli animali. Gli organizzatori oltre a realizzare la serata, cui auguriamo un notevole successo,si sono impegnati a seminare le patate che, in caso di raccolto abbondante, oltre ad essere utilizzate per la cena, verranno vendute. Sarà una bella serata all'insegna dell'amicizia e dello star bene insieme consci del fatto che la nostra Comunità vive anche di simili iniziative. Il ricavato sarà utilizzato per fini sociali ed opere nel paese. Non rimane che esprimere agli organizzatori il nostro più grande in bocca al lupo per un'ottima riuscita del particolare evento. Auguriamoci che a Cabbia sia foriero quel senso civico per cui ognuno collabora, secondo le proprie possibilità e competenze,a mantenere vivo il paese. Anche attraverso simili iniziative che vanno sostenute ed incrementate.
12agosto 2015
DAI RESTAURI DELLA CHIESA, SPUNTANO MERAVIGLIOSI AFFRESCHI
L'Associazione "Soldarietà Cajana" il 13 agosto alle ore 15:30 presso la parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cabbia di Montereale presenterà alcuni affreschi, in corso di restauro, recentemente "riscoperti" sulla parete laterale sinistra della stesa Chiesa. Saranno presenti il sindaco del Comune di Montereale, Massimiliano Giorgi, unitamente ad altre autorità religiose, militari e civili. Del restauro si sta occupando la ditta Carnicelli Dario e figli, sotto la direzione della dr.ssa Bianca Maria Colasacco della Soprintendenza Unica Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città dell'Aquila.
Gli affreschi rappresentano probabilmente una "sequenza di Santi Martiri".
Della qualità e dell'estensione della superficie affrescata la dr.ssa Colasacco darà notizia nelle sedi opportune.
Per il momento l'Associazione e gli addetti ai lavori, si sono trovati di fronte ad una vera e propria sorpresa. La memoria storica degli abitanti più anziani, nonchè le ricerche personali della dr.ssa Maria Rita Lorenzetti, "caiana d'adozione", hanno dato la spinta affinchè si provvedesse al reperimento di una prima somma che consentisse almeno l'inizio dei lavori. L'Associazione "Solidarietà Cajana", il parroco don Luis Fernando Maya Benjumea ed i "Caiani" tutti ringraziano gli sponsor privati che hanno messo a disposizione la somma necessaria per l'avvio dei restauri.
09agosto 2015
OGGI TORNA LA STATUA DI SAN ROCCO DOPO IL RESTAURO
Cabbia di Montereale vive oggi un momento di festa particolarmente intenso poichè alle 11:30 rientrerà in paese la statua di San Rocco protettore, restaurata.
La stessa dopo le autorizzazioni necessarie, rilasciate dalla Soprintendenza ai Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici e antropologici nella persona della dottoressa Bianca Maria Colasacco e dalla diocesi ufficio Beni culturali ecclesiastici diretta da monsignor Domenico Marcocci fu avviata al restauro (effettuato dalla dottoressa Liana Persichelli) sul finire della scorsa estate e ora torna in paese con tutti gli onori di rito.
08agosto 2015
RITROVAMENTO DOCUMENTO STORICO DELLA STATUA DI SAN ROCCO
È stato ritrovato un documento storico nell'archivio dei parroci Durantini, che testimonia, senza ombra di dubbio, la data in cui il comune acquistò per la comunità di Cabbia la statua di S. Rocco, nostro protettore. Il 28 Ottobre del 1833 nel nostro paese scoppiò il colera che fino al primo dicembre dello stesso anno portò via 33 persone. Esse furono sepolte dietro la chiesetta nel cimitero attuale, non più sotto il pavimento della chiesa di Santa Maria Assunta. Per questo il Comune ordinò la statua di S. Rocco che venne consegnata il primo di dicembre dello stesso anno. I nostri compaesani, in processione, andarono incontro al Santo a Fiugni e la portarono in spalla fino alla sua chiesa. In quel giorno, dice il documento, cessò il colera ed i malati guarirono tutti.
Dopo 182 anni il Protettore è stato restaurato ed è mancato dalla sua chiesa per circa un anno. Il minimo che possiamo fare, domenica 9/8/2015 alle ore 11, 00, è di andarGli incontro, onorarLo e portarLo a spalla nella sua Casa in tutto il suo nuovo splendore. Come fecero i nostri Avi 182 anni fa...
25giugno 2015
LA FINALE DEL PREMIO "MATTEO BLASI 2015"
L'associazione "Blaze - Matteo Blasi" in collaborazione con il "CSA La Torre", presentano la finale del premio Matteo Blasi 2015 - Terza Edizione, un concorso per giovani musicisti. L'iniziativa avrà la doppia finalità di sostenere la musica emergente e l'attività dell'associazione, impegnata nell'assistenza delle persone affette da epilessia tumorale.
Inizio evento ore 22:00 presso CSA La Torre, Via Bertero 13 - Roma
26settembre 2014
AVVIATA AL RESTAURO LA STATUA DI SAN ROCCO
Nella storia delle tradizioni dei nostri paesi è viva la dedizione ai propri Santi protettori: Cabbia, devota e riverente, festeggia il proprio San Rocco con ampia partecipazione popolare all'insegna dei grandi sentimenti di fede e condivisione.
Siccome la statua dell'amato Santo tanto caro al popolo cabbiese, la cui fede e l'attaccamento tenaci rapprensentano una costante di vita, versa in condizioni di estrema precarietà si è deciso di restaurarla osservando tutti gli accorgimenti necessari a ripristinare il suo antico ed originale splendore preservandolo nel tempo.
Se ne stanno occupando i procuratori della festa del 2013 che, avendo un bilancio economico attivo, hanno deciso di effettuare la sistemazione della statua che era diventata fatiscente ed il logorio del tempo era ben visibile, tanto che tutte le volte che veniva portata in processione mostrava i segni indelebili di un costante indebolimento. Si tratta di un intervento improcrastinabile, lungo, paziente e necessario, onde evitare il definitivo peggioramento della situazione.
Dopo l'espletamento di tutte le pratiche necessarie, in collaborazione con l'Ufficio dei Beni Culturali della Curia Arcivescovile dell'Aquila che si è rapportata con la Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Entnoantropologici dell'Abruzzo (B.S.A.E.) lo scorso 26 settembre è stata portata a Roma. La statua ora si trova nel laboratorio della restauratrice Liana Persichelli, di origini monterealesi, legata quanto noi alle proprie radici, che ne cura il delicato e preciso lavoro di restauro.
Parliamo di un'opera d'arte lignea del 700 di inestimabile valore artistico, affettivo ed economico, realizzata, stando a quanto ci raccontano gli anziani, in legno di quercia.
Abbiamo sentito la restauratrice nostra conterranea ed in un colloquio franco ed amichevole, come si costuma tra la nostra gente, ci ha detto di aver iniziato già il lavoro; sta inoltre valutando come intervenire per rimuovere i vari strati di tinta con cui è stata pitturata più volte e riparare le parti più fatiscenti. Indubbiamente un grave errore commesso in buona fede da tanti "festaroli" che, mancando di una cultura di conservazione dei beni artistici, nell'intento di farla apparire bella e splendente, hanno provveduto a dipingerla più volte. Il lungo e meticoloso lavoro di restauro avviene sotto la direzione attenta e scrupolosa di Bianca Maria Colasacco, dirigente della Sovrintendenza a cui va il mio personale ringraziamento e quello di Cabbia.
Auguriamoci che riesca nell'intento per fare in modo che nella prossima estate prima del 16 agosto rientri nella piccola frazione del Comune di Montereale per essere portata in processione il giorno della ricorrenza della festa.
Tutti i cabbiesi nei momenti più problematici e difficili della loro vita, osano rivolgersi al Santo protettore dicendo: "San Rocco me, aiutame!". Il solido rapporto di fede fin dai tempi antichi mostra tracce chiare di una forte devozione. Ma l'episodio che più di ogni altro lega la storia del paese alla figura del Santo di Montpellier è il miracolo della guarigione degli ammalati di peste. Le cronache e la leggenda narrano che quando il Santo arrivò in "Pariti", una località che segna il confine tra Cabbia e Fiugni, tutte le persone colpite dal terribile morbo guarirono miracolosamente.
Il restauro della statua è indubbiamente una meravigliosa iniziativa volta a dimostrare, in questi tempi di crisi con le casse pubbliche ormai vuote, che con un minimo di buon senso ed un pizzico di coesione ed umiltà la Comunità può realizzare tante cose. Con questo spirito mi rivolgo ai giovani cabbiesi invitandoli a fare tesoro di tali insegnamenti affinchè diventino testimoni delle tradizioni e della vita sociale del Paese.
30agosto 2014
WOODSTONE - FESTIVAL DELLE ARMONIE
Giunto alla sua terza edizione, vanta una vasta gamma di spettatori tra artisti, musicisti, autori, poeti, amanti della natura, religiosi, gruppi di preghiera, laici cristiani e buddhisti, critici, giornalisti, editori ed altri soltanto curiosi o amanti della musica e dello spettacolo.
L'Evento, che avrà luogo in località Monte Cabbia nel comune di Montereale (AQ), il 30 e 31 Agosto 2104, è un progetto sociale che ha lo scopo di coinvolgere tutte quelle persone che sono alla ricerca della propria spiritualità in armonia con l'Ambiente e con la vita, immersi in un contesto Naturale di rara bellezza, dove la presenza rupestre ha lasciato la sua traccia indelebile; il tempo sembra essere catturato nei fossili di pietra come un fluido che emana energia a cui bisogna solo attingere.
In un momento storico in cui le guerre circondano le menti affollate dell'uomo, dove i concetti di Amore e Pace sembrano una mera utopia, dove la dignità umana sembra aver perso i propri valori e la collettività è sempre più divisa; le persone chiedono di riunirsi in momenti di gioia, di riflessione, di scambio, di condivisione, di serenità e di unione.
La musica, la poesia, la danza, l'arte, la meditazione, la preghiera, la riflessione, la tradizione, il culto, l'escursionismo e il campeggio libero, sono alcuni dei mezzi con i quali vogliamo offrire il nostro contributo armonico, per creare momenti di unione ed esprimere la nostra gratitudine alla Vita; in particolare alla memoria di un giovane uomo, esempio di eterno coraggio, di compassione verso la vita e di profonda comprensione dell'Amore.
Le finalità dell'evento sono la sensibilizzazione della collettività su alcuni temi sociali quali la solidarietà, il sostegno alla ricerca, all'assistenza oncologica, alla violenza di genere, alla ricerca delle armonie sociali e solidali, all'aggregazione sociale, alla difesa ambientale, allo sviluppo sostenibile e alle risorse inalienabili della Terra come ad esempio l'Acqua.
Il sito scelto è un anfiteatro naturale tra le montagne dell'alto Aterno. Racchiuso come in uno scrigno, è un gioiello paesaggistico di notevole suggestione, accessibile a tutti i mezzi dal centro abitato della frazione di Cabbia nel comune di Montereale presso la Provincia di L'Aquila, è reso fruibile a tutti gli appassionati del trekking, attraverso gli antichi sentieri pedestri.
13agosto 2013
RELIQUIE DI SAN ROCCO A CABBIA
La comunità di Cabbia è stata scelta, tra le milleottocentonovantotto comunità italiane che venerano San Rocco, per uno storico ed irrepetibile evento con la presenza nella chiesa del paese della Reliquia e della Teca del Santo Protettore San Rocco.
L'evento è iniziato alle ore 18:00 del 07 agosto 2013 con l'arrivo della Teca e Reliquia, scortate da due motociclisti della polizia stradale che sono entrati in paese a sirene spiegate. Quando la golf scura si è fermata ed è sceso Fratel Costantino De Lellis, curatore e custode delle sacre Reliquie, si è alzato uno scrosciante applauso dalla gente in attesa mentre copiose lacrime rigavano il volto delle persone che si apprestavano ad accogliere l'arrivo insieme alla banda ed a tante autorità civili militare e religiose. Successivamente, quando dal furgone che seguiva è scesa la Teca e deposta su dei cavalletti, i Cajani sono andati in estasi: non gli sembrava vero che si fosse realizzato lo storico evento; gioia ed emozione la facevano da padrone.
La statua è stata presa a spalla da 8 volontari vestiti con la casacca ed il mantello rosso, ed il corteo si è incamminato verso la chiesa Parrocchiale Santa Maria dell'Assunta, ancora scortato dalla polizia stradale in motociclette, seguita da don Fernando, sacerdote della parrocchia di Cabbia, da padre Costantino De Belli ed dal prof. Nicola Ceci, Diacono di Cabbia, visibilmente commosso. A seguire le forze dell'Ordine, il Sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi, l'Assessore Carlo Marini, la banda Comunale ed i tantissimi fedeli devoti al Santo.
Giunti in chiesa e posizionate Teca e Reliquia in modo da essere ben visibili, è stata celebrata una toccante funzione religiosa.
Il giorno 16 agosto si è svolta una solenne processione per le vie del paese con la partecipazione di Monsignor Giovanni D'Ercole, Vescovo ausiliario dell'Aquila e di tantissimi fedeli e devoti di tutta la Regione.
Le reliquie sono state custodite gelosamente nella chiesa di Santa Maria Assunta, e visitabili dai fedeli pellegrini tutti i giorni con orario 08:30-12:30 e 16:00-20:00 fino al 17 agosto, giorno della ripartenza per Caserta Vecchia.
08giugno 2013
CONFRATERNITA DI CABBIA A CASERTA VECCHIA
L'8 giugno 2013 la comunità di Cabbia andò in un pellegrinaggio a Caserta Vecchia organizzato proprio dalla nostra Confraternita - esistente fin dai tempi antichi poi sciolta e reistituita nell'anno giubilare 2000 - per assistere alla Giornata Mondiale delle Confraternite e della pietà popolare. La giornata si è svolta con una cerimonia di accoglienza ed omaggio floreale alla prodigiosa Reliquia, seguita dalla celebrazione eucaristica officiata dal presule Pietro Farina, animata dal coro diocesano e curata liturgicamente dal Confraternita di San Rocco di Aversa. Alle 16, dopo aver recitato il Rosario e cantato le litanie in onore del Santo di Montpellier, è iniziata la toccante processione, un'insieme di luci, colori e fede, con le Reliquie del Santo accompagnate dalla banda musicale, da numerosi gonfaloni delle amministrazioni Comunali presenti, dai suggestivi stendardi delle Confraternite e dei gruppi affiliati all'associazione.
Durante la processione, la delegazione della Confraternita ha portato sia la Reliquia che la statua del Santo oltre, ovviamente al nostro stendardo e al quadro di San Rocco.
L'incontro tra tutti i devoti di San Rocco, d'Italia e d'Europa, è un momento altamente toccante e significativo non solo sotto l'aspetto folkloristico, ma per quel che concerne l'imitazione e l'amore del nostro Protettore che pur di servire e curare gli umili, i poveri, gli ammalati abbandonò la sua vita agiata e si dedicò ai fratelli bisognosi. Un esempio di vita che non dobbiamo mai dimenticare e al contempo un invito a prodigarci per il bene di tutti nelle tante situazioni in cui occorre la nostra presenza, di uomini, fratelli e di seguaci di San Rocco. Fu proprio in quest'occasione che Fratel Costantino De Bellis ebbe modo di apprezzare la devozione della Confraternita al suo Santo Protettore e siamo stati sorteggiati come "Confraternita che avrà l'onore di ospitare, nella settimana di ferragosto, la Reliquia e le spoglie di San Rocco".
23ottobre 2012
FURTO NEL CIMITERO DI CABBIA
Nel luogo sacro della frazione di Montereale sono stati rubati i discendenti in rame delle cappelle
Un furto si è verificato due giorni fa nel cimitero di Cabbia di Montereale. La notizia è stata resa nota da Nando Giammarini residente a Roma ma nato a Cabbia paese per il quale nutre un amore infinito e ogni volta che è libero dal lavoro torna nel suo borgo di origine.
Giammarini scrive in una nota a proposito del furto nel cimitero di Cabbia: "È stato un fatto di inaudita gravità, tanto vergognoso quanto scandaloso. Il furto si è verificato a Cabbia in un luogo sacro: il nostro piccolo cimitero di montagna ove riposano i figli del Paese deceduti. Ignoti hanno asportato tutti i discendenti, di rame, delle cappelle di famiglia. Credo che la mente umana tutto possa arrivare ad ipotizzare o a fare tranne il furto in un cimitero. Recentemente, mi informano alcuni amici residenti in altre frazioni del Comune di Montereale, sono stati messi a segno gli stessi furti nei loro cimiteri. La misura credo sia colma; necessita un intervento deciso e risoluto, per assicurare alla giustizia chiunque si sia reso responsabile di un gesto così irrispettoso. Anche perchè se lasciamo correre con la nostra logica del buon senso e del buonismo secondo cui è povera gente che ha fame, quanto prima vedremo profanate anche le tombe. Questi famelici sciacalli arriveranno a rubare anche le scritte sulle lapidi e magari anche a peggio. Se è emergenza criminalità, ad opera di italiani o stranieri non cambia nulla, ognuno di noi ha il dovere morale di collaborare per quanto di propria conoscenza con le forze dell'ordine" conclude Giammarini.
I furti nei cimiteri sono andati aumentando negli ultimi tempi soprattutto in riferimento agli elementi in rame (dai vasi ai discendenti) tanto da far ipotizzare l'esistenza di una vera e propria banda criminale specializzata in tale tipo di furto.
30giugno 2012
WOODSTONE - PRIMO FESTIVAL DELLE ARMONIE
Sulle valli di Monte Cabbia, a Montereale L'Aquila, si svolgerà la prima edizione di Woodstone, un festival di 2 giorni che abbraccia tutte le forme d'arte e di meditazione, free camping e fotografia, di riscoperta del territorio, amore per la natura e la voglia di condividere un sogno grande e propositivo. Per un'esperienza intensa e magica, in onore di Matteo Blasi. Sarà un bellissimo weekend trascorso in armonia con le montagne...
15gennaio 2010
PRESENTAZIONE LIBRO "POCHI VERSI... UNA SPERANZA" DI NANDO GIAMMARINI
Si informano tutti i Cabbiesi che venerdi 15 Gennaio 2010, ore 17:30 presso l'Accademia delle Belle Arti dell'Aquila in via Leonardo da Vinci, alla presenza del Presidente della Provincia Stefania Pezzopane, del giornalista del Centro Giustino Parisse, di autorità locali e di vari esponenti del mondo della cultura, ci sarà la presentazione del libro di poesie "Pochi versi... una speranza" di Nando Giammarini.
Sono una cinquantina di poesie divise per temi tra affetti, ambiente, amore, speranza, una sul terremoto ed una, molto toccante, rivolta ai giovani Aquilani periti nel sisma. La dedica del libro è la seguente:
"Alla memoria delle vittime innocenti del terremoto che ha colpito la mia terra ed al grande giornalista Giustino Parisse, Vice Capo Redattore del Centro, importante quotidiano dell'Abruzzo, in questo difficile momento della vita perchè la sua penna mai smetta di scrivere".
Naturalmente tutti sono invitati a partecipare. Grazie infinite ed a tutti i miei migliori auguri di Buon Natale ed un felicissimo 2010.
Nando
10ottobre 2009
RISTRUTTURAZIONE DELLA FONTANELLA DI SAN ROCCO
Ciao a tutti! È stata completata la ristrutturazione della fontanella di San Rocco con la realizzazione di un pavimento circostante dello stesso materiale usato per il rivestimento. L'opera iniziata nei giorni immediatamente precedenti la festa del Santo Patrono è stata definitivamente ultimata.
Tutto il lavoro à stato eseguito, a titolo COMPLETAMENTE GRATUITO, da Mario Pizzelli aiutato e coadiuvato nei lavori da Francesco, Loreto e Pietro Di Giamberardino, Alessandro Ippoliti, Diego Giammarini, Federico Salvi. I materiali sono stati acquistati con i fondi residui della festa della Madonna di Loreto. È stata inoltre messa a dimora una pianta da ombra gentilmente donata da Berardino Rocchi e sua moglie Maria Rita Lorenzetti.
06aprile 2009
DRAMMATICO TERREMOTO ALL'AQUILA - COMUNICAZIONE
Ciao a tutti!
Comunichiamo a tutti gli aderenti al gruppo che il violento sisma che ha colpito l'Abruzzo questa mattina, con epicentro L'Aquila e paesi limitrofi, non ha procurato nessun danno alle persone di Cabbia che sono tutte ILLESE. Per quanto concerne le case di Cabbia, da una prima ricognizione esterna, sembra non ci siano problemi di alcun genere. Poi ognuno verificherà nei dettagli.
Un pensiero commosso a coloro che sono periti nel sisma ed un grandissimo augurio ai feriti.
01gennaio 2001
Come Raggiungere Cabbia dalle varie città Italiane
Dall'AQUILA seguire le indicazioni seguenti: dalla statale S.S.80 direzione Teramo, si attraversano i paesi di Coppito, San Vittorino e Cermone. Al bivio, proseguire sulla S.S. 260, in direzione Pizzoli; si attraversa il paese di Barete e dopo circa 1 Km e mezzo quello di S. Giovanni. Passato il paese occorre procedere attraverso i paesi di S. Cosimo, Sala, Collicello e Fiugni... il paese successivo è quello di Cabbia...
Da ROMA o da TERAMO, occorre prendere l'autostrada A24, con uscita a L'Aquila Ovest e poi proseguire come da indicazioni dall'Aquila.
Da RIETI nel Lazio, la strada alternativa è la via Salaria, attraversando i paesi di Cittaducale ed Antrodoco. Passato quest'ultimo, al bivio seguire le indicazioni per Posta e poi per Borbona. Da qui salire per la strada che porta a Cesaproba e poi CABBIA.
Da PERUGIA in Umbria, prendi la statale SS3b fino all'autostrada A1. Immettersi sulla superstrada SS3b e poi proseguire per la quella SS75 e quella SS3 (direzione Norcia). Proseguire in direzione Amatrice, sulla statale SS4, fino a Montereale. Da qui proseguire per il paesi di Marana e successivamente quello di CABBIA.
Da ANCONA o in generale dalla costa Adriatica, occorre prendere l'autostrada A14, con uscita a San Benedetto del Tronto (AP). La strada di riferimento diventa ora la via Salaria, S.S. n.4, in direzione Roma. Al bivio Torrita/Scai prendere la S.S.80 Teramo-L'Aquila fino al bivio con Capitignano-Montereale. Da qui proseguire per il paesi di Marana e successivamente quello di CABBIA.
Da MILANO o dal NORD in generale si pò prendere l'autostrada del sole A1 (vedi indicazioni da Roma...) o quella adriatica A14 (vedi indicazioni da Teramo...)
Da NAPOLI o dal SUD in generale si può prendere l'autostrada A1 fino a Roma e poi prosseguire sino all'Aquila con la A24, oppure evitare di arrivare sino a Roma tagliando attraverso la marsica: dall'autostrada A1 uscire a Pontecorvo ed imboccare la statale SS6 in direzione Isola del Liri. Immettersi sulla statale SS82 attraversando i paesi di Sora, Balsorano, S. Vincenzo Valle Roveto, Civitella Roveto, sino all'uscita di Avezzano. Da qui prendere l'autostrada A25 e poi proseguire per l'autostrada A24 sino all'Aquila.
Raggiungere Cabbia con i mezzi pubblici
Il mezzo pubblico migliore per raggiungere Cabbia - L'Aquila è il servizio offerto dalla Società ARPA (Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi) che collega la città con un numero consistente di corse da Pescara e Roma.
Da Roma: l'autobus parte e arriva nei pressi della Stazione Autobus sita a fianco della Stazione Ferroviaria Tiburtina, raggiungibile tramite metropolitana dalla Stazione Termini (linea B) e tramite il servizio ferroviario metropolitano dall'aeroporto di Fiumicino. Il biglietto va comprato presso l'Agenzia ARPA sita nei pressi. Il tempo di percorrenza è di 1h 40m. A L'Aquila l'autobus giunge in centro presso il terminal di Collemaggio (vedi mappa), ove è anche ubicata la biglietteria.
Da Pescara: L'autobus parte e arriva a poca distanza dalla stazione ferroviara di Pescara Centrale; la biglietteria è sita nei pressi della stazione autobus. Il tempo di percorrenza è di 1h 50m. Il punto di arrivo in città è il terminal di Collemaggio.
Informazioni e biglietti:
Agenzia di Roma, Via Teodorico 24, tel. 06 848865414
Agenzia di L'Aquila, Terminal di Collemaggio, tel. 0862 412808
Agenzia di Pescara, Piazza della Repubblica, tel. 0854 215099
Principali distanze chilometriche
dall'Aquila 30km, da Teramo 70km, da Pescara 100km, da Roma 130km, da Rieti 60km, da Ancona 230km, da Perugia 170km, da Milano 680km, da Napoli 280km, da Isernia 160km