L'Abruzzo è una regione dell'Italia centro-meridionale che confina a nord con le Marche, a sud con il Molise, a sud-ovest con il Lazio, ad est con il Mare Adriatico. Il paesaggio abruzzese è dominato dalle montagne, i monti occupano quasi i due terzi del territorio e fanno della regione la più montuosa ed aspra dell'Italia centro-meridionale. La regione presenta le più alte vette dell'Appennino: il Gran Sasso (2.914 metri) e il massiccio della Majella (2.791 metri). Queste vette si innalzano al centro della regione e quindi ad est della catena appenninica vera e propria che comprende i massicci del Velino e del Sirente e, al confine con il Lazio, i Monti Simbruini ed i Monti della Meta. L'Appennino degrada verso oriente in una fascia di colline le cui pendici arrivano sino alla costa. Tra i monti si aprono pianori di natura carsica: la conca aquilana, la conca di Sulmona, la conca di Avezzano o del Fucino. I canali indicano che il Fucino era un antico lago che si è prosciugato artificialmente nel corso negli anni. I fiumi più lunghi sono l'Aterno-Pescara ed il Sangro, entrambi hanno una particolarità nel loro corso superiore procedono parallelamente alla costa, invece in quello medio inferiore sono perpendicolari al mare.

L'Abruzzo è una regione che può essere divisa in due parti: l'Abruzzo costiero, dove sono state insediate le maggiori industrie e si concentra soprattutto il turismo marittimo, e l'Abruzzo interno delle montagne che presenta numerosi parchi naturali e nazionali e numerose riserve naturali.

Iniziando a parlare dei parchi possiamo dire che il più famoso è sicuramente il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga con 150 mila ettari di territorio è una cerniera tra la regione euro-siberiana e quella mediterranea all'interno della quale si innalza il monte più alto dell'Appennino. Il Parco, per la sua posizione geografica, per l'altezza delle montagne e per la differente geologia dei rilievi, ospita una grande varietà di specie animali e vegetali ed anche una varietà di ecosistemi. Gli animali che è più facile vedere all'interno del parco sono: il lupo, il camoscio d'Abruzzo, l'orso, l'aquila reale, falchi pellegrini; inoltre gli antichi paesaggi agrari e pastorali conservano ancora le colture antiche come i mandorleti, i castagni, gli orti fluviali, tutto è rimasto come facevano gli antichi antenati, infatti si coltivano ancora le lenticchie, la pastinaca, lo zafferano, la solina, l'aneto ed il coriandolo.
Altro Parco molto importante, di cui si è già parlato per quanto riguarda le regioni Lazio e Molise, è il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise il cui territorio è costituito da catene montuose la cui altezza varia da 900 a 2.200 metri sul livello del mare. Il cuore del parco è attraversato dal fiume Sangro in cui confluiscono numerosi torrenti. Il parco presenta due bacini lacustri: il lago artificiale di Barrea ed il lago Vivo di origine naturale. Le rocce del parco sono per la maggior parte di natura calcarea; nella parte della Camosciara c'è la dolomia, un tipo di roccia impermeabile che così permette all'acqua di scorrere sulla superficie dando vita ad affascinanti cascate e pozze d'acqua.
La flora del Parco è ricchissima vi sono il giaggiolo, le orchidee, la più bella è la scarpetta di Venere o pianella della Madonna; altra bellezza è il pino nero di Villetta Barrea, poi tra le conifere è possibile ritrovare il pino mugo, ecc.. Ma il paesaggio vegetale predominante del Parco è la foresta di faggio. La vegetazione è costituita per lo più da graminacee e Piperacee a cui si accompagnano in estate la genziana maggiore ed altre specie come: primule, ciclamini, viole, orchidee, gigli, ranuncoli, ecc.; quello che spicca più di tutti è il giglio rosso, il giglio martagone, l'aquilegia e la genziana appenninica. Il parco presenta anche una grande varietà di fauna: 300 uccelli, 60 specie di mammiferi, 40 di rettili, anfibi e pesci, e molti insetti. Tuttavia non è possibile osservare gli animali se non c'è tranquillità, silenzio e rispetto per la natura e per l'ambiente.

Altro Parco Nazionale è il Parco Nazionale della Majella che è costituito per la maggior parte da montagne. Il Parco presenta numerose specie vegetali concentrate soprattutto nella parte meridionale del Parco. Oltre agli ambienti naturali il Parco presenta anche delle zone occupate da aree agricole. Nel Parco della Majella sono presenti oltre 100 grotte per l'effetto del carsismo, la più nota è la Grotta del Cavallone, nota anche come la Grotta della figlia di Iorio, e la Grotta Nera con il "latte di monte", degli elementi morbidi la cui nascita dipende da alcuni batteri.
All'interno del Parco ci sono circa 2100 specie di flora, le specie endemiche più sviluppate sono la Soldanella del Calcare ed il Fiordaliso della Majella, ma vi sono anche: il pino mugo, l'adonide curvata, l'androsace abruzzese, la viola della Majella, l'acero di Lobel, la stella alpina appenninica, il ginepro sabino, la betulla, il faggio, l'assenzio rupestre, il ciombolino abruzzese, la campanula napoletana.
Invece per quanto riguarda la fauna presente nel parco si possono vedere, se si è fortunati, il lupo appenninico, l'orso bruno marsicano, il camoscio d'Abruzzo, la lontra, l'arvicola delle nevi, la salamandrina dagli occhiali, un anfibio, l'aquila reale, il gracchio corallino, il lanario, un falco di media taglia più piccolo del falco pellegrino, la vipera dell'Orsini, il colubro di riccioli, il rinolfo maggiore.

Un altro Parco presente in Abruzzo è il Parco Regionale Sirente Velino le cui montagne hanno cime elevate come il Velino (2.486 metri), il Cafornia (2.409 metri), Punta Trento (2.234 metri), la Serra di Celano con il Monte Tino (1.923 metri) ed il Monte Etra ( 1.818 metri). La flora del parco è costituita da entità nordiche, entità mediterranee, entità orientali; la vegetazione è in prevalenza costituita da prati da pascolo e boschi di faggio. La fauna del Parco regionale Sirente Velino si differenzia a seconda della zona, ossia vette o prati, ma alcuni animali grazie alla loro capacità di adattamento è possibile incontrarli in entrambe le zone. Tra gli uccelli si ricorda l'aquila reale, il gracchio alpino, il picchio muraiolo e il fringuello alpino, il falco pellegrino, gli allocchi, i barbagianni, la civetta. Tra i rapaci il più diffuso è il gheppio che si nutre di ramarri, topi selvatici e lucertole. Inoltre è possibile vedere la faina, la donnola, la puzzola, a volte anche la martora, e se si è fortunati anche il tasso. Per quanto riguarda gli anfibi ed i rettili si ricordano: la salamandra pezzata, la salamandrina dagli occhiali, il rospo comune, il rospo smeraldino, la biscia dal collare. Sicuramente padrone indissolubile del parco è il lupo una specie in via di estinzione che si sta cercando di tutelare al meglio.

L'Abruzzo è anche ricco di riserve regionali:
-> la riserva regionale Betina di Rossello che si trova al confine tra l'Abruzzo ed il Molise lungo il corso del fiume Sangro; il territorio è quasi tutto costituito da boschi ed in quale zona da pascoli; la riserva è importante soprattutto per la presenza dell'Abete bianco, anche se non mancano il faggio e molti altri alberi come l'acero, il tasso, il tiglio, l'olmo montano, il cerro, il nocciolo, ecc. Vi sono anche alberi da frutta come i ciliegi, peri, meli ma anche pruneti, biancospini, ecc. Dominatore assoluto della riserva è il picchio nero che in questo territorio ha trovato il suo habitat migliore proprio perchè ricco di alberi, ma non mancano lo sparviero, il falco pecchaiolo, la poiana, ecc. Tra i mammiferi si ricordano il gatto selvatico, la martora, il cinghiale ed il capriolo. Nella riserva vi sono tantissimi anfibi come: la rana italiana, l'ululone dal ventre giallo, i tritoni e la salamandrina dagli occhiali;
-> la riserva naturale del Bosco di Don Venanzio un esemplare di bosco planiziare. Il bosco è costituito da una serie di terrazzi fluviali che sono via via decrescenti. Le specie arboree presenti nei terrazzi sono il cerro, la farnia, il carpino bianco e il frassino; la fauna della zona è costituita da vari uccelli migratori nelle zone costiere, e da volpi, tassi, talpe e ricci;
-> la riserva regionale naturale Calanchi di Atri racchiude forme di erosione che qui assumono un aspetto impressionante: i calanchi, conosciuti anche come bolge o scimoni, sono il risultato prodotto dallo scorrere dell'acqua sui terreni di argilla e di sabbia rimasti senza più la protezione del bosco. La non stabilità del territorio non ha permesso di poter ospitare e far sviluppare interessanti animali e specie vegetali. Esso ospita piante come il cappero, il carciofo selvatico, la ginestra, la liquirizia; mentre molti sono i rapaci che vivono di giorno e di notte nella riserva: il gheppio, la poiana, la civetta, l'allocco, il gufo, ecc. I mammiferi sono: il tasso, la volpe, la lepre e l'istrice, il simbolo della riserva. I rettili residenti nell'area protetta sono la biscia d'acqua, il rospo comune e il rospo smeraldino;
-> la riserva naturale Cascate del Rio Verde è costituito da cascate naturali che sono le più alte dell'Appennino, seconde in Italia e tra le più alte in Europa e nel mondo; sono alimentate da acque perenni. Le pareti rocciose delle cascate presentano una fitta vegetazione mediterranea, le acque del Rio Verde sono abitate da insetti acquatici che sono l'alimento principale degli altri animali presenti. Vi è una ricca presenza di animali legati all'acqua come: il merlo acquaiolo, la ballerina gialla, gli anfibi. Tra gli uccelli ci sono molti rapaci come lo sparviero, il nibbio comune, il falco pellegrino, il gufo;
-> la riserva naturale Gole di San Venanzio che si trova nel comune di Raiano, la riserva al suo interno presenta delle forti peculiarità: la parte orientale, quella delle Gole, presenta corsi d'acqua che scorrono veloci, mentre nella parte occidentale tutto diventa più dolce e naturale fino ad arrivare al centro abitato. All'interno della riserva vi sono molte specie animali e vegetali protette che in questo luogo hanno trovato il loro habitat naturale per potersi riprodurre;
-> la riserva naturali Sorgenti del Pescara è un vasto specchio di acqua cristallina creato da molte sorgenti e corsi d'acqua. La flora e la vegetazione è caratterizzata da specie acquatiche che sono totalmente o parzialmente sommerse. La parte centrale della riserva, ricca di specchi d'acqua, ospita i rallidi, come il porciglione, la gallinella d'acqua, la folaga e il germano reale; la folta vegetazione acquatica permette anche la nidificazione di molti uccelli come il forapaglie, la cannaiola, il cannareccione; invece nel bosco e lungo le sponde nidificano il pendolino, il martin pescatore, la ballerina gialla, il picchio rosso maggiore, il cuculo, la capinera, ecc. la specie di maggiore sviluppo in questa riserva è la trota fario; nei fiumi limitrofi, il Pescara e il Tirino, vive diffusamente l'anguilla;
-> la riserva naturale di Punta Aderci si trova tra Vasto e la foce del Sinello, il paesaggio si presenta articolato in zone montane e in zone di spiaggia, come la zona attorno a Punta Penne e a Punta Aderci. Le dune e l'ambiente fluviale sono ottime zone che permettono l'osservazione naturalistica e di praticare il birdwatching, infatti qui svernano numerosi uccelli come aironi, svassi, sterne, il falco di palude e il fratino, simbolo della riserva. Verso la montagna è ricca di rapaci come il gheppio, il pecchiaiolo e l'albanella minore.

Ma l'Abruzzo non è solo montagna e parchi naturali e riserve, ma è anche mare, sole e spiaggia. Il mare abruzzese è vario: a nord è basso e sabbioso mentre a sud è frastagliato. Le sette sorelle di Teramo, da Martinsicuro a Silvi Marina, la spiaggia di Pescara, e quelle di Montesilvano Marina e Francavilla a Mare offrono tanti divertimenti per giovani e meno giovani; a sud, invece, la cosa è un po' diversa, da Vasto ad Ortona e a San Salvo vi sono delle calette tra la natura ricca di vegetazione che si alternano a spiagge incorniciata da zone di macchia mediterranea.

L'attività tradizionale dell'Abruzzo è da sempre la pastorizia, la regione, infatti, è tra i primi posti in Italia per il numero di ovini, anche se un po' ovunque l'allevamento è in crisi. Le possibilità agricole sono scarse, sia per l'aridità del terreno calcareo sia per la rigidità del clima. L'agricoltura si pratica nelle zone collinari e nelle conche bonificate ed irrigate grazie a bacini artificiali. Tipiche della regione sono le coltivazioni dello zafferano e della liquirizia. L'artigianato è un'attività modesta della regione, i tappeti, i merletti di l'Aquila, i ferri battuti sono sempre più rari.
L'industria più redditizia dell'Abruzzo è quella turistica in quanto la regione offe diversi tipi di turismo, da quello balneare-marittimo a quello montano, soprattutto d'inverno per la presenza di piste sciistiche, a quello naturalistico in quanto è un territorio ricco di Parchi Nazionali che richiamano gli appassionati della natura e dell'ecologia.

La regione Abruzzo è una regione in cui i sapori si mescolano tra di loro dando vita a dei piatti e soprattutto a dei prodotti unici. Prodotto tipico per eccellenza della regione è il pecorino che si produce ancora secondo le tecniche degli antichi pastori dell'Abruzzo, numerose sono le varianti il pecorino sott'olio e il marcetto. Ottimo è anche il salsicciotto di Torano, insaccato prodotto artigianalmente con le carni più magre.
Prodotto pregiatissimo dell'Abruzzo è lo zafferano che conferisce colore, sapore e profumo ai piatti tradizionali; è pregiato per il fatto che per ottenere un chilo di zafferano occorrono 200 mila pistilli dei fiori di zafferano che vengono colti uno per volta a mano; anche il tartufo è presente nella cucina abruzzese dove vi sono tre tipi di tartufo: il tartufo nero d'Aquila, il tartufo nero Tramano e il tartufo Bianco, il più pregiato e costoso.

L'apicoltura è diffusa in questa regione sin dal Medioevo, esistono varie varietà di miele: il millefiori, il millefiori di montagna e il millefiori monoflora.

Per quanto riguarda la produzione di vini i più importanti prodotti sul territorio abruzzese sono:
-> il Montepulciano d'Abruzzo le cui zone di produzione sono i territori delle quattro province abruzzesi
-> il Trebbiano d'Abruzzo, vino bianco, la cui zona di produzione sono sempre le quattro province dell'Abruzzo